martedì 26 novembre 2013

MORIRE PER IL SISTEMA


Il Corriere riporta questo ennesimo articolo sulla vita (o meglio non-vita) iper stressante di coloro che lavorano nell'alta finanza: http://nuvola.corriere.it/2013/11/26/la-finanza-non-e-un-mondo-dorato-la-storia-di-maria/
Non è una novità la descrizione fatta all'interno dell'articolo. Esistono fior fior di rapporti sul lavoro nelle grosse banche, specialmente in quelle globali come la Goldman Sachs, dove la gente si esaurisce per diventare milionaria, sempre che ce la faccia. Ma la questione della competitività spinta all'estremo, unita al sacrificio del proprio tempo e vita personale, non riguarda solo il mondo profondamente malato del sistema bancario, ma più in generale tutto il mondo lavorativo che si è venuto a sviluppare nel modello occidentale, dove ormai sembrano contare unicamente la produttività e il Pil.
Così siamo arrivati alla paradossale situazione in cui la gente si ammazza di lavoro, pur avendo una continua decrescita della classe media e quindi della propria ricchezza, mentre tutto il resto viene sacrificato in nome di un potentissimo meccanismo (produzione di massa + consumo a crescita esponenziale) esteso ormai in ogni angolo del pianeta.
E nel paradosso appaiono i "giustificazionisti", come potete osservare in alcuni dei commenti riportati sotto l'articolo del Corriere. Costoro sono una parte della popolazione che si adegua all'andazzo, qualunque esso sia, perchè "così va il mondo". E non solo: ribattono spesso in modo cinico e sarcastico a coloro che fanno notare che qualcosa sta andando palesemente storto. 
Uno potrebbe pensare che siano membri delle elites al comando, in quanto fanno spietatamente i loro interessi. Al contrario, i "giustificazionisti" si annidano nella classe media e povera. E per dirla in modo diretto e brutale, sono una palla al piede, se non addirittura un problema per tutti coloro che vogliono migliorare la situazione sociale. Sono coloro che ti rispondono: "è la realtà, signori", oppure "che ci possiamo fare", oppure "bisogna accettare questo o quello". In poche parole, seguendo il loro ragionamento, saremmo ancora all'età della pietra, con la schiavitù, i re per volontà divina o con le dittature dove bisogna sbattere i tacchi.
Il problema non è solo questo. I "giustificazionisti" sono solo uno dei tanti aspetti di questo sistema. L'altro aspetto inquietante è la continua menzogna nei confronti di se stessi. Gente che muore per il lavoro facendo finta di essere serena. Gente completamente insoddisfatta di questa vita senza senso, che però sfoggia grandi, enormi, falsissimi sorrisi in pubblico. Gente che per reggere questi ritmi si auto-distrugge attraverso droghe, alcool o psico-farmaci. Gente che arriva a 50/60 anni, dopo una vita di sacrifici, a ritrovarsi in mano il nulla o scoprire che ha buttato via gli anni migliori della propria vita (che non sono di sicuro quelli della pensione, al contrario della propaganda di questi tempi).
Forse, ogni tanto, sarebbe necessario fermarsi e riflettere sul quello che si sta facendo, a costo di prendere atto della pessima realtà in cui si è finiti e porvi rimedio. Anche perchè la vita è una sola e il tempo scorre in fretta, nonostante certa gente non voglia capirlo, con patetici deliri di immortalità, lifting e chirurgia plastica... 

Green








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