martedì 27 maggio 2014

INTERCEPTOR: I dolori del giovine Renzi

Nel commentare i risultati elettorali di questa tornata di elezioni europee partirei da un dato essenziale che, al solito, viene biecamente ignorato dall'inutile stampa italiana: ed è, in continuità con le politiche del 2013, l'estrema volatilità dell'elettorato. Fiaccata da lustri di potere berlusconiano, con annesso sbarramento mediatico costante contro qualsiasi ideologia (perchè Berlusconi non aveva idea di cosa fossero e a seconda dei momenti faceva i suoi comodi, piangendo per gli immigrati o per il pelatone di Predappio* ) la valenza ideologica dei partiti nostrani è ormai ridotta ai minimimi storici, e gli elettori si orientano per il meno peggio o meglio per chi al momento gli garba di più. Anche se gli studi dei flussi elettorali sono ancora in corso di faticosa gestazione, solo un totale deficiente negherebbe l'avvenuta transumanza del voto del mitico "ceto medio" dal (fu) PDL al PD renziano, a migliorare il sontuoso 41% ottenuto da costoro, che in realtà è un risultato rispettabile ma i paragoni storici sono assolutamente impropri; la bassa affluenza lo spiega molto di più, per l'affermazione "numerica" tout court si ricordi che in tempi non preistorici lo sgangheratissimo Ulivo di Prodi, nel 2006 veleggiava verso i 20 milioni di voti e di certo non aveva molti sostenitori a destra. Si dirà, erano elezioni politiche e le scenario era molto diverso. Vero, ma allora vale anche per queste di elezioni e meglio è commentarle senza troppi raffronti tirati per i capelli.
Si diceva del voto ideologico ormai morente in Italia: il dato è tanto più vero se si pensa che un voto para-ideologico nel resto d'Europa gode invece di ottima salute. Tutto il voto paternalmente definito euroscettico è perlopiù connotato da nazionalismi più o meno estremi che ideologici lo sono eccome.
In un certo senso è anche nazionalistico il voto a Syriza in Grecia che guida il fronte degli oppositori alla "grassa coalizione" PPE-PSE nel parlamento europeo (dell'aspetto fisico della Merkel si sa e pure Schulz ultimamente mi sembra in forma, non so cosa ne dite voi).
In Italia, invece, di questo tipo di formazioni, le tracce sono veramente vaghe. Meglio, come faceva notare in radio il collega Green, addirittura come in Spagna e in Irlanda sono decisamente avanti i partiti cosiddetti "proeuro", che andranno in Parlamento a calarsi le bragh ... pardon. A sbattere i pugni sul muro ** .
Era un partito ideologico Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, premiato dalla crescita rispetto alle politiche come numero di elettori, grazie alla qualità espressa in (un numero imbarazzantemente alto di) comparsate televisive, e dal quorum che gli si è schiantato sul muso. Ma almeno ci hanno provato e hanno parlato di Europa. Alle prossime politiche, il buio.
Era un  partito para-ideologico la lega, solo giusto un filo monotematico. Ha vinto. Alle prossime politiche, soliti tarallucci e vino con Silvio, e via.
Era un movimento ideologico la lista Tsipras, anch'essa premiata dalla qualità e dall'europeismo dei discorsi...e infatti hanno centrato il quorum per miracolo. Unico leader politico dell'attuale parlamento (minuscola voluta) coinvolto con loro, Nichi Vendola, il cui commento alle elezioni potete
Dal minuto 1:30 in poi, il comunista(??) pugliese si scioglie in un profluvio di lodi al cambiamento (???) di Renzi, con cui bisogna "aprire un dialogo". Detto da uno che ha proposto inviare i tre eletti della lista Tsipras italiani al PSE, e tenere il sacco per AngHela Merkel. Poi uno si domanda come mai il voto ideologico in Italia non regge. (Ho meditato di inserire qui una riflessione sul comunista (??) pugliese, ma poteva essere
lunga come il resto dell'articolo, soprassediamo e rinviamo ad esempio alla prossima vertenza sulla questione Ilva). Sulle prossime politiche per Tsipras, beh in Grecia sta andando in bene, in Italia evitiamo previsioni per carità di patria comunista.
Era un partito ideologico ... ehm ... no basta ... levate le macerie dei partiti sotto l'uno percento, rimangono:
NCD - mi avvalgo della facoltà di non rispondere.
M5S - gli sconfitti!!! ma proprio nessuno ci ha pensato che erano elezioni europee, quindi l'affluenza scendeva (è scesa di brutto) ed era dura pescare ancora dalla gigantesca riserva dei delusi? Boh. Dico questo: un movimento forte non lo si vede quando va oltre i risultati, ma quando va sotto, e deve reagire.
Se il movimento avrà un senso per la politica nei prossimi anni, lo scopriremo nelle prossime settimane e mesi.
FI - regge ancora clamorosamente. Ma nessuno lo dice. Sta lì zitta, con pochi voti ma potere di ricatto ancora pressochè intatto.

Infine il trionfatore Renzi. Trionfatore? Ripeto, tanti voti anche numericamente, ma non un seggio in più alla camera o al senato (minuscole eternamente bannate per questi termini). E i gonzi del PD faranno meglio a ricordarlo: le prossime elezioni saranno DIVERSE. La bassa affluenza potrebbe non essere più così bassa e non ci saranno più ottanta euro mensili letteralmente rapinati al bilancio statale da mettere sul piatto: e questi ultimi sono per me il motivo principale che gli ha permesso di far man bassa di voti di indecisi.
Ma per oggi, ahimè, mi tocca vedere il solito orrido spettacolo della corsa ad aiutare il vincitore, eterno sport italico. E ragazzi, vorrei aggiungere: ok gli altri politici, col comunista pugliese (ehi, guarda che i greci non son troppo fuori mano, occhio ...) in testa. Ok i giornalisti in cerca di una sponda.
Ma di entusiasti di Renzi, felici della vittoria delle sue marchette, vedo anche fin troppa gente comune. E qui sì mi preoccupo.

Buona vita sudditi!

Toe Cutter





* per chi se lo fosse perso: pelatone di Predappio

** https://www.youtube.com/watch?v=B_BsiV3BhMk#t=1589 minuto 26:30 circa

lunedì 26 maggio 2014

TAVOLA CALDA: ALEJANDRO JODOROWSKY. Ritratto di un guaritore, artista totale

L’immaginazione ha il potere di curare. Da semplice affermazione diventa un dato di fatto.

Alejandro Jodorowsky ha adottato questa frase come mantra quotidiano, come convinzione alla base di una ragione di vita.

Ci vorrebbe un’intera enciclopedia oppure svariate etichette per catalogare l’attività di Jodo, come lo chiamano i fans. Attore/autore teatrale, mimo, regista, scrittore, sceneggiatore di fumetti, psicomago, lettore di tarocchi, Jodorowsky non si pone limite, perché sa che l’esistenza del limite è il segno che dimostra le infinite possibilità di un essere umano in ricerca.

Nato a Tocopilla, vicino a Santiago del Cile, cresce e assorbe la vitalità creativa del Cile degli anni quaranta, immune dalle tragedie della seconda guerra mondiale ma impreparato al prorompere della dittatura dei decenni successivi.

<< Avevo un padre ateo e stalinista che, quando avevo 4 anni, mi disse: “non esiste aldilà, si muore, si diventa polvere ed è tutto!”. Non avevo un’aspirina metafisica per accettare la morte e la vita>>.
La ricerca di questa aspirina metafisica avviene inizialmente con il teatro, per sfogare i suoi impulsi creativi. Inizia con i burattini, salvo poi diventare un clown.

La vera folgorazione avviene con il movimento surrealista, che lo porta a realizzare spettacoli teatrali destrutturati dalla logica per mettere in atto le vicende dell’inconscio.

La sua ricerca artistica prosegue di pari passo con quella interiore: attraversa il taoismo, il confucianesimo, lo zen, il buddismo fino ad arrivare ai guaritori popolari. Film come El Topo o La Montagna Sacra sono veri e propri viaggi iniziatici in cui i generi western o avventuroso diventano solo un pretesto per trascendere la realtà.

Ed è proprio grazie ai guaritori popolari che riesce a mettere a fuoco la concezione che lo porterà a trovare la pace interiore e successivamente a diffonderla: la spettacolarità della guarigione. Il guaritore, infatti, dà vita ad un vero e proprio atto teatrale in grado di scalfire la psicologia del paziente che gli si affida, guarendolo dalle proprie nevrosi, “per miracolo”.

Grazie alla  creatività, Alejandro Jodorowsky inventa, o meglio, svela, la psicomagia, come un vero e proprio sciamano post-moderno.

La Psicomagia è una pratica teatrale/terapeutica con lo scopo di liberare il paziente dalle ansie derivanti da conflitti interiori incastonati in questioni irrisolte nell'albero genealogico. La pratica consiste nel simulare una nuova rinascita attraverso un gesto teatrale.

Jodorowsky, dopo un’analisi del vissuto del paziente, gli propone un atto teatrale appositamente assurdo e fuori dalle misure della mente razionale in modo tale da creare nel soggetto uno squilibro emotivo che gli rompa gli schemi mentali che sostengono le paure. Incolla, ad esempio, due monete alla suola delle scarpe di una persona con problemi finanziari in modo tale che il paziente, sentendo il rumore delle monete mentre cammina, si libera dalla nevrosi del problema economico.

<<Nella psicoanalisi tradizionale si tenta di decifrare con il linguaggio corrente i messaggi inviati dall'inconscio. Io agisco al contrario, ossia invio messaggi all'inconscio utilizzando il linguaggio simbolico che gli è proprio>>.

Perché l’arte non ha solo il compito di parlare dell’inconscio ma possiede anche quello sovvertirlo per dargli una nuova vita.


Occidente

venerdì 23 maggio 2014

MITI E LEGGENDE: VERSO LE EUROPEE

In queste settimane abbiamo assistito alla campagna elettorale più demenziale e terrificante in oltre 60 anni di storia repubblicana.Fra insulti, slogan, commenti grotteschi, articoli patetici e show continuo, la proposta politica è stata relegata sullo sfondo, roba per addetti ai lavori. 
Se devo essere sincero, la cosa non mi stupisce affatto; in una società che promuove la demenza e l'idiozia come "valore" culturale (in fondo siamo nell'Età della Demenza...), la politica non può far altro che far da riflettore su questo bell'andazzo. 
Comunque, in modo sintetico, sfatiamo e analizziamo alcune questioni.

1) La Mafia aiuta!

Fino a ieri il crimine organizzato era considerato un male da combattere e la sua economia sporca un cancro da debellare. Ora invece grazie ai buffoni dell'Eurostat (http://goo.gl/dAlvzZ), i proventi criminali verranno inclusi nel calcolo del Pil...
Dopo lo sbigottimento durato 10 minuti, sorge un'inevitabile domanda: ma che dati usano, visto che è un modo sommerso e oscuro? Le stime molto approssimative fornite da certi centri studi? Oppure si fanno mandare i bilanci certificati dalla mafia?
In verità è solo l'ennesima gabola per alzare il Pil, facendo finta che tutto vada bene. Ma poi, come hanno fatto notare alcuni, sorge una'altra inquietante domanda: se includere la criminalità fa alzare il pil, vuol dire che combatterla si mina l'economia? Niente più lotte feroci alla mafia, se no diminuisce il prodotto interno lordo?
Siamo alla follia.



2) Euro Si, Euro no.

Da tempo va avanti il dibattito sulla moneta unica. Ad osservare la scena mainstream sembra che gli esperti siano tutti pro-euro, mentre i no-euro sono tutti trogloditi. In verità è in corso da anni un dibattito feroce a livello accademico che coinvolge centinaia di economisti. Da quelli che prefigurano apocalissi in caso di uscita dalla moneta unica, a quelli che vogliono riformare l'area euro (Krugman, Stiglitz, ecc), fino a quelli che vedono il paradiso nel ritorno alle monete nazionali (Bagnai, Evans-Pritchard, ecc). Tutti questi scenari proposti vanno presi con le pinze, dato che ci sono in gioco variabili enormi, e soprattutto in base al fatto che gli economisti non ci azzeccano quasi mai nelle loro previsioni. A conferma che la loro è una scienza triste... anzi tristissima.

3) Grecia, Spagna, Irlanda...

Mi è capitato di leggere su vari giornali la notizia che i suddetti tre paesi hanno invertito la rotta decadente e ora cresceranno meglio dell'Italia. I burocrati UE e i loro reggicalze annidati nei giornali hanno gridato al nuovo miracolo economico... Trovo questa cosa semplicemente aberrante e quasi folle. Ma userò un esempio semplice per chiarire il tutto: immaginate di aver vissuto per anni in una villa con piscina. Dopo una durissima crisi, vi siete ritrovati con una capanna senza tetto. Ora vi hanno messo il tetto... Ecco come sono la Spagna, la Grecia, ecc. 
Paesi che sono stati fatti a pezzi, con disoccupazione oltre il 25%, debiti alle stelle e tessuto industriale produttivo distrutto. Però ora crescono (forse) con "gioia". Siamo in mano a dei criminali... e pure idioti.



4) La doppia retorica

Una delle cose insopportabili di questi tempi è la doppia retorica - sbagliata - sulla UE. Da una parte troviamo quelli che addebitano all'europa tutti i mali dell'universo. Spesso sono furbetti politici che scaricano il barile verso il comune nemico esterno (tattica vecchia di 2000 anni: Sallustio docet) o ignoranti in materia. 
Dall'altra parte invece ci sono quelli che attribuiscono alle istituzioni UE la limpidezza salvifica contro il magna-magna del nostro paese. Di solito sono esterofili che non hanno mai fatto niente per questo paese, ma pensano di essere i soli giusti in una democrazia corrotta. Oppure è gente che non ha mai visto i paesi esteri e quindi si illude, raffigurandoseli come dei paradisi in terra. 
Questo è l'eterno inferiority complex italiano, che ci fa dipingere la nostra nazione come un ghetto a cielo aperto. Ed è anche una delle tante cause dei nostri gravi problemi e dell'incapacità di farci valere a livello internazionale.

5) Propaganda

Se i nostri politici sono quel che sono, i nostri media sono ancora peggio. Perchè se dietro i primi si intravede uno spregiudicato calcolo elettorale, dietro i secondi si vede il più bieco servilismo. Così, giusto per ridere o piangere, mi tocca commentare questi due articoli (ma ce ne sono a milioni):

a: Il primo articolo è di Gianni Riotta (http://goo.gl/9U4c7m) il quale se ne esce con le solite profezie apocalittiche sul ritorno alla guerra civile europea:

<< se la «Generazione Hobbes» prevarrà sulla «Generazione Erasmus», se i populisti prevarranno alle urne, è detto che lo spirito europeo declinerà. >>
<<Non erano forse intonati a «Avvenire» e «Giovinezza» gli inni totalitari di destra e sinistra un secolo or sono? Ma chi vota contro il futuro, prepara a se stesso, e a tutti noi, un futuro buio. >>

Il classico clichè di chi è abituato a stare a pranzo con i potenti di turno e quindi è inevitabilmente impegnato a difendere lo status quo: suo e dei suoi conti.



b: Il secondo invece è di un certo Alessandro de Angelis (http://goo.gl/RewGeF), il quale ci informa che:

<<Il Sistema - sì con la S maiuscola - ha scelto Grillo. Con l'obiettivo di sempre, quello di fermare il cambiamento. Anzi, diciamo le cose come stanno, con l'obiettivo di fottere il Pd.>>
<<Il grande alleato politico di Berlusconi, che si appresta a tornare in gioco alla grande. Il grande alleato mediatico di Vespa e della Casta televisiva. Pur di fottere il Pd e la sinistra la conservazione crea mostri.>>

Semplicemente sublime! Grazie a lui, ora sappiamo che il PD e Renzi sono l'anti-sistema. Cosa non si fa per un pò di stipendio e carriera.

6) Idiocracy

Di fronte allo spettacolo demenziale dato da questa campagna elettorale, ci si pone la più classica delle domande: perchè? Sono tanti i motivi, ma preferisco concentrarmi su quello dell'elettore. 
In poche parole siamo immersi in una società sempre più sovra-stimolata, nevrotica, con mille informazioni al minuto e idiozia a go go. Di fronte a tutto questo, la gente è sempre più distratta, passiva e con una soglia di attenzione in caduta libera. Appena parli di un argomento complesso, partono gli sbadigli e gli sguardi sullo smartphone. Questo spinge inevitabilmente i leader ad alzare l'asticella delle cazzate per farsi votare. In un ciclo peggiorativo senza fine. Ma tranquilli... quando gli smartphone smetteranno di funzionare, insieme ai social network, a internet e il resto della cianfrusaglia, ci saranno le comiche: quelle vere!

               Ecco un modo per far tornare alla ragione la gente!

Edward Green


giovedì 15 maggio 2014

IL SILENZIO D'ORO

In questi giorni stanno divampando le polemiche intorno al presunto "complotto" ai danni del governo Berlusconi nell'anno fatidico 2011. L'ex ministro del tesoro Geithner ha rinfocolato la polemica avviata da diversi giornali stranieri e gente come Zapatero, Bini Smaghi, ecc, con delle affermazioni alquanto pesanti all'interno del suo libro di prossima uscita:

«Ad un certo punto, in quell’autunno, alcuni funzionari europei ci contattarono con una trama per cercare di costringere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere; volevano che noi rifiutassimo di sostenere i presti dell’Fmi all’Italia, fino a quando non se ne fosse andato»



Non è il primo che fa affermazioni di questo tipo, ma solo l'ultimo di una lunga scia raccolta da molti quotidiani esteri. In questo momento però non ci interessa analizzare i fatti oscuri del 2011, su cui torneremo in modo dettagliato prossimamente, ma le reazioni di alcuni dei nostri governanti.
Il nostro ministro degli esteri, Mongherini, di fronte ad esternazioni gravi come quelle di Geithner e non solo, ha fatto uscire questo comunicato:

Mogherini: "Italia ha voltato pagina". "Non ci tornerò sopra: è una questione che riguarda il passato". Così la ministro degli Esteri Federica Mogherini esclude che nel corso dei suoi colloqui con esponenti dell'amministrazione americana solleverà il caso sul "complotto" ai danni di Silvio Berlusconi. "L'Italia ha cambiato pagina, sta cambiando pagina. E non è utile tornare su questi eventi".

Non è utile...? Di fronte ad insinuazioni gravissime su eventi che hanno portato alla caduta di un governo, all'attacco speculativo contro l'Italia, il rischio d'implosione dell'Euro, il governo del tecnocratico Monti, le riforme recessive lacrime e sangue che hanno spolpato gli italiani e una recessione di cui ancora non si vede bene la fine (notizia di oggi... http://goo.gl/n4h4uh), questa tizia, perchè mi rifiuto di considerarla un ministro, se ne esce con questa affermazione leggerina del tipo "chi ha dato, ha dato, chi ha ricevuto, ha ricevuto, il resto si fotta"... 



Non parliamo del silenzio assordante del nostro premier, Matteo Renzi, probabilmente troppo impegnato a salutare le scolaresche di mezza Italia o delle affermazioni di Napolitano, diventato ormai intoccabile, santo custode della salvezza italiana, nonostante si stia qualificando come uno dei peggiori presidenti mai esistiti nella storia della nostra repubblica.
A questo coro di silenzi d'oro e affermazioni minimizzanti, si uniscono ovviamente anche i maggiori quotidiani nazionali, i quali non perdono tempo a rimarcare il fatto che il governo Berlusconi del 2011 era la ciofeca in terra, e quindi è solo colpa sua se l'Italia è affondata, se l'hanno destituito, se gli europei gli davano addosso, ecc. In poche parole scaricano il criminale frodatore del fisco, visto che ora non è più presentabile e comodo.
Bene, a farmi più schifo di un criminale come Silvio, sono questi topi di fogna, che dopo che hanno passato 20 anni a giustificare le gesta del Berlusconi, a leccargli il culo con i distinguo, a giustificare e minimizzare le sue porcate, ora diventano tutti improvvisamente paladini della giustizia. Da bravi saltatori sul carro del vincitore (noto sport nazionale) hanno fiutato il pericolo per le loro carriere e abbandonato la nave. Che bravi topi di fogna...

Edward Green


mercoledì 14 maggio 2014

Cinema VERO

Dopo aver letto il post del collega Green di qualche giorno fa ( Il disastro hollywodiano ) un'idea mi è prontamente balzata alla mente, un pò come capitava al mai troppo compianto Alex di Arancia Meccanica (suvvia, abbiamo tutti visto Arancia Meccanica, non aspettatevi qui un link al download torrent, please). Ed è che se ogni tanto si parla di opere recenti, non si capisce proprio perchè non dovremmo dedicare qualche spazio ogni tanto ad opere NON recenti. La storia del cinema è lunga e trovo decisamente disdicevole quanto la si ignori.
Un popolo che non conosce la sua storia, si dice, è condannato a riviverla ... ecco per la storia del cinema sarebbe veramente fantastico se fosse così. Ma non lo è. Per i soliti tanti motivi, gli squali che finanziano le major in primis, e il livello di rincoglionimento oltre ogni livello di guardia della popolazione mondiale, in secundis. No, scusate, intendo dire, il livello di rincoglionimento oltre ogni livello di guardia di noi "occidentali" (ricordiamo ogni tanto che tutta la popolazione di USA ed Europa è di meno di un settimo della popolazione mondiale, e non valiamo più degli altri solo perchè siamo più ricchi e decadenti del resto del globo).
Da ciò, una semplice idea: parleremo ogni tanto di qualche vecchio film, così per vedere l'effetto che fa. Come sempre del resto. E magari, ogni tanto, per cercare di capire cosa c'è di tanto poco attuale in quello che si girava qualche anno fa, tale per cui oggi ci sorbiamo quello che sta nelle sale.

Ci auguriamo che la rubrica piaccia ai nostri lettori. Con questa piccola nota: non ci reputiamo critici cinematografici. Non disquisiremo di tecnica, di movimenti ideologici dietro questa o quella inquadratura, di stili espressivi. Ci accontenteremo di parlare da spettatori con il nostro, specifico, parere.

Buona lettura, e comunque sempre
Buona vita, sudditi!

Toe Cutter


mercoledì 7 maggio 2014

INTERCEPTOR: Genny libero!!

Nel trovarmi a commentare la vicenda di sabato sera allo stadio olimpico di Roma, non posso che esprimere la mia più piena solidarietà a Gennaro Di Tommaso, alias Genny la carogna. Mi sembra una scelta obbligata.
Sono diversi giorni che le immagini di costui impazzano su ogni schermo e prima pagina con una frequenza pari a quella di Berlusconi in campagna elettorale durante la par condicio, o a quella di Matteo il Bomba (sì, quello inopinatamente premier) mentre ANNUNCIA le riforme (cioè sempre- nonostante le ciance, attendiamo ancora fiduciosi che faccia qualcosa di vero oltre alle marchette elettorali).
Abbiamo ampi stralci fotografici della rissa, di lui mentre aizza la folla, mentre tratta con Hamsik l'avvio della partita. Nonostante movioloni e pippe mentali a iosa per dimostrare che "non si è tarttato" (!), abbiamo il sospetto che Genny un ruolo nella vicenda ce l'abbia. Insomma, anche se stranamente non si hanno notizie dell'altro gentiluomo che ha sparato ai suoi (il romanista), bastava pensarci un poco: se lo acchiappavamo prma che partisse da Napoli, tutto sarebbe filato liscio, partita in onda regolarmente e grande spettacolo di calcio, seguito da premier festanti e colleghi del premier con larghi sorrisi di circostanza (...); infine, probabilmente avremmo anche risolto il problema della violenza negli stadi per una decina d'anni. Del resto le dichiarazioni a vanvera di Alfano di oggi vanno proprio in quella direzione: Daspo per 5 anni (ma non c'era già?), no per 10, no eterno, no anche per le prossime generazioni. No meglio ancora: Daspo perpetuo a chi è passato anche solo per 10 minuti nei vicoli dei quartieri spagnoli negli ultimi 6 mesi.
Ci manca solo il pippone di Napolitano ... prontamente servito: "non si tratta con i facinorosi" (come in Ungheria, in effetti). Dal che deduciamo, dati i trascorsi di Giorgione, che Totò Riina e Bernardo Provenzano non erano facinorosi.
Gennny la carogna queste pippe ce le ha risparmiate; e dati i tempi, poco non è. Il signor Di Tommaso altri non è che un onestissimo delinquente, che nulla fa per celare le proprie azioni o giustificarsi con qualche scrupolo morale o involontaria reazione umana (come quel pagliaccio di Fassino che, dopo essere stato sbugiardato da un video sulla questione del dito medio mostrato ai tifosi del Torino che lo contestavano, ha parlato di "reazione emotiva" alle provocazioni e ai lanci di pietre (!!) (levarsi dalla traiettoria, no?)). Anzi, per la verità, per Genny la carogna si sta cercando il capo d'imputazione, quindi delinquente non è, e se ci pensate è questo il vero fatto grottesco della vicenda. Semmai è un esecutore di reati "speciali" ... nel senso di azioni del genere di cui vanno ghiotti i media, che si prestano ad infinite barbosissime e perennemente
identiche discussioni su queste minaccie alla nostra convivenza civile di merda.

Tutto per non parlare del mondo del calcio che è specchio della nostra società e quindi è marcio e corrotto in profondità, e neppure in modo troppo nascosto. Di coloro che dovrebbero essere i responsabili di questo modo e di ciò che ci ruota attorno, inclusi rapporti con gli i gruppi ultras (che non è una parolaccia, gioverebbe ricordarlo). E dell'incapacità congenita dei nostri politici, pronti a esporsi in tribuna d'onore (immaginando pagando il prezzo pieno del biglietto, come no) in barba alle ridicole norme sulla par condicio, peraltro, e ad approntare i soliti santini ad uso tg. E a niente altro, men che mai riflettere sul tema
e sulle sue conseguenze sociali, e se sia necessario un aggiornamento legislativo in merito. Figurarsi.

Allora davvero permettetemi di dirlo: Genny libero subito!
Toe Cutter



martedì 6 maggio 2014

IL DISASTRO HOLLYWODIANO

Con molto ritardo ho visto il film World War Z... Non l'avessi mai fatto...



Anni fa avevo letto l'ottimo libro "World War Z" di Max Brooks (http://it.wikipedia.org/wiki/World_War_Z._La_guerra_mondiale_degli_zombi) e speravo in una conversione, anche se dato il taglio particolare della trama, sarebbe stata meglio una serie televisiva. Ma poi arrivò l'annuncio di Brad Pitt & company, i quali si volevano cimentare nella riproduzione dell'opera tramite il solito blockbuster hollywodiano. 
Come volevasi dimostrare, della trama del libro hanno conservato solo il titolo... Ma nonostante questo, speravo almeno in un film decente. Ed invece no. Ed ecco perchè World War Z è diventato l'ennesimo capitolo della decadenza della mecca americana dei film.

--- ATTENZIONE SPOILER ---

Il nostro film ciofeca parte con la classica scena del protagonista, il caro Gerry, insiema alla solita famigliola all'americana, dove ovviamente lui è il buon padre di famiglia. Dall'intro si capisce che nel mondo qualcosa sta andando storto, ma i governi sono retti da imbecilli (è l'unica parte plausibile della trama) e quindi non fanno nulla. 
Dopo esserci sorbiti le figlie atroci del nostro Gerry, incontriamo gli zombie, che sono degli Usain Bolt dopati, capaci di mordere e trasformare gli umani in pochi secondi. In poche parole il virus più rapido della storia, oppure magia nera. Fra il fuggi fuggi generale, la famigliola sopravvive ad un incidente stradale, agguati nei supermarket e fuga sul tetto di un palazzo. 
Si scopre a questo punto che Gerry è un agente dell'Onu e una volta a bordo di una nave militare, dove pare essersi rifugiato quel che rimane del governo Usa, scopre tramite il sottosegretario pincopallino, che il governo non ha capito niente di quello che sta succedendo.
Ma ovviamente l'eroe non può riposarsi un secondo (anche perchè il film sembra girato in accelerazione in avanti 4x o 8x) e deve partire per scoprire il paziente 0, tramite un virologo che fa battute sulla natura. E qua inizia il tour demenziale di Gerry, il quale porterà una sfiga atroce a tutti...
Si parte con la Corea del Sud, dove il nostro finisce in una base americana tenuta in piedi da marines incazzati. Appena arrivati parte l'assalto dei corridori dopati e il virologo si spara in testa inciampando...ahahahahah. Il nostro eroe Gerry ora è solo.
Qua scopriamo un americano pirla, incarcerato per aver venduto armi alla Corea del Nord, il quale rivela che gli israeliani ne sanno a pacchi sulla crisi e hanno costruito un bel muro per salvarsi dall'Orda <<perchè là fanno muri da 2000 anni... >>. Ovviamente nessuno si domanda come fa un carcerato a saperne più del governo Usa, ma vabbè...
Dopo questa soffiata intelligentissima, si parte alla volta di Israele. E qua inizia lo show! 

I cari israeliani, indovinando in anticipo la crisi, hanno costruito in tempo un bel muro alto decine di metri per salvare la nazione, in una settimana! AHAHAHAHAH. Ma oltre a questo, a molti potrebbe venire il dubbio: ma loro come hanno fatto ad anticipare la catastrofe? E qua entra in scena la teoria del decimo uomo del Mossad: se 9/10 affermano una cosa, il decimo che dice il contrario ha ragione! E il decimo ovviamente credeva nell'avvento degli zombie!


Dopo questo shock logico, scopriamo alcune cose:

- Israele ha costruito un bel muro, ma si è dimenticato di fare più anelli, come i vari castelli medievali insegnano.
- Si sono pure dimenticati i caccia-bombardieri, l'artiglieria, i missili e gli elicotteri apache. Per combattere gli zombie all'esterno usano dei soldati imbarcati su elicotteri. 

Ma, ma, BAH.

A parte questo, ovviamente arriva Gerry e Gerusalemme cade a causa di una canzone (ahhaahahah) che attira frotte di zombie, i quali scavalcano il muro con una piramide umana. Qua il nostro scout fa amicizia con una soldatessa israeliana al quale mozza un braccio per salvarla (l'ho detto che porta sfiga!). 
Comunque nel caos globale, Gerry e Soldatessa riescono ad imbarcarsi su un aereo di linea a caso, diretto in Galles, dove c'è un dipartimento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (il nostro Gerry porta un botto di sfiga, ma lui è fortunatissimo). 

Inizia il secondo show! 

L'aereo purtroppo ha imbarcato anche gli zombie, i quali incominciano ad assalire i passeggeri. Cosa pensa di fare il nostro condottiero?!!  Ma è semplice: lancia una granata, mentre l'aereo in volo... Con la depressurizzazione gli zombie dopati volano fuori, mentre lui, che è più debole e gracilino, con comodo si allaccia la cintura del sedile. Logico no?
A questo punto l'areo precipita su un bosco nel Galles, ma lui e soldier girl ovviamente sopravvivono ad un impatto devastante. Il nostro Gerry però si ritrova un pezzo di aereo dentro la pancia, che lo attraversa da parte a parte. Ma questo non gli impedisce di farsi una passeggiata di svariati km fino al centro dell'OMS... in fondo è un eroe!
Giunti qua vengono accolti da Il Libano, anzi no Pierfrancesco Favino, che è il capo ricercatore. Dopo vari ragionamenti assurdi, Gerry capisce che l'umanità ha bisogno del vaccino-camuffino. A questo punto parte la scena del laboratorio (in certi tratti assurda) e Gerry per salvarsi si inietta virus letali a caso (ma ovviamente azzecca quello giusto e si salva con il vaccino). Il tutto termina con la famiglia di Gerry sana e salva.
Il mondo è sopravvissuto, il cinema americano no.

                                                       Il vero trailer del film



Blockbuster e l'inettitudine

Dopo avere visto un film del genere, salta fuori sempre la solita domanda: ma come hanno fatto a produrre un roba del genere? Gli sceneggiatori erano drogati?
Sembra che la plausibilità e la verosimiglianza siano scomparsi ad Hollywood. Ora, io capisco le scene irreali in film come Fast & Furious 6, il quale è un film tamarro non-sense, ma perchè rovinare un film tratto da uno dei migliori libri sugli zombie?
Purtroppo questi film iper-costosi sono i figli naturali della società del nostro tempo. Un bel mischione fra stile da videogame, trame insulse ed effetti speciali a go go. Sembra quasi che la realtà sia diventata troppo noiosa per Hollywood, e quindi diventa necessario inserire effetti sempre più allucinanti, oltre che trame semplificate per la massa.
Inoltre le grandi case cinematografiche non vogliono più rischiare un dollaro, e quindi si va di sequel, prequel, remake, reboot o film tratti da opere e fumetti. Le idee originali nei blockbuster sono quasi pari a zero, a meno che non sei potente come Nolan e produci Inception.
Questa è la logica suprema del business: poco rischio, tanto incasso. Anche perchè il pubblico ingoia di tutto ormai. Ed infatti World War Z è stato il film di zombie con il più alto incasso della storia.
E non parliamo poi della noia culturale di questi anni...

Poveri noi.

Edward Green