martedì 28 gennaio 2014

TAVOLA CALDA: C’E’ VERAMENTE UN POTERE CHE NON VEDI








Era un periodo abbastanza ovattato tipico della distanza temporale tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. Era un inverno gelido e ghiacciato quello dell’inizio dei miei vent'anni. Continuavo a scivolare. Pur essendo marzo, una sera, dopo essere stato al pub con alcuni amici, ero caduto su una lastra di ghiaccio resa invisibile dalla scarsità di luce dei lampioni, che mi provoca un dolore lancinante all'osso sacro che mi sarei trascinato per giorni e giorni.

Durante uno di quei giorni doloranti e ovattati ebbi una folgorazione. Sentii la necessità di leggere con attenzione la sezione musicale del quotidiano ‘Metro’, un quotidiano free press presente nella metropolitana di Milano. 

Era un periodo ovattato anche intellettualmente, ero al primo anno di università ma la voglia di studiare stava passando, sostituita da una grande voglia di introspezione incentivata dalla meditazione e dai suoni raglianti della chitarra elettrica appena presa su cui incidevo, letteralmente, i primi accordi punk.

Le mie orecchie spaziavano da Franco Battiato agli Smiths, ma in quel periodo erano sature della solita musica che mi tenevo sul mp3 e necessitavano di nuovi ascolti.

Tornando dall’università sentii l’esigenza di leggere approfonditamente gli articoli di musica di Metro e subito la mia attenzione portò i miei occhi su un titoletto:

“EDDA torna con Odio i Vivi: l’ex voce del gruppo hard rock anni ’90 Ritmo Tribale torna sulle scene con il suo secondo album”.

Era fatta. La folgorazione era in atto. È bastata l’espressione hard rock anni ’90 per farmi scivolare nella curiosità di esplorare un nuovo universo musicale.
Arrivato a casa, nel dopopranzo, decido di cercare qualche informazione su questo misterioso Stefano Rampoldi, in arte Edda.

Mi saltano all’occhio altre parole che mi incatenano al fascino emanato dalla sua figura: hare krishna, post punk, karma, fatica, sofferenza, ironia, lavoro.

È un personaggio che incarna indubbiamente il mio approccio punk alla vita e la mia tendenza alla trascendenza.

Cerco alcune video interviste su youtube e ne trovo subito una. E’ del 2009. E’ una puntata de l’Era Glaciale, talk show condotto da Daria Bignardi. Insieme a lui c’è Andrea de Carlo, che in realtà sembra essere stato chiamato per approvvigionare  gli ascolti.

Ma la vera star è Edda.

Parla del suo amore per gli Hare Krishna, congregazione religiosa fondata da Swami Praphubada, che si occupa di diffondere il verbo di Krishna e gli insegnamenti della Baghavad Gita in occidente.
Inevitabilmente si parla anche dei suoi trascorsi con l’eroina, esperienza che descrive con franchezza e rammarico. Si continua poi illustrando l’esperienza in comunità e la sua nuova dimensione di cantante solista, che si aiuta con una chitarra acustica e un mandolinista, Andrea Rabbufetti (poco dopo subentrerà il rumorista seguace di John Cage Sebastiano de Gennaro).

Per quella giornata decido di saziare la mia sete musicale in maniera parca, ascoltando cioè una canzone di Semper Biot (primo album da solista) e una qualsiasi del periodo con i Ritmo Tribale.
Da Semper Biot scelgo l’Innamorato, la cui malinconia mi si infiltra nello stomaco e la frase “prova a metterti nei panni miei/che sono Stefano/ l’incoronato” mi buca l’addome con un suono di verità.
Anche lui come me parla con i propri fantasmi.

Del periodo “Ritmo Tribale” mi capita una canzone profetica, Maya.
Il fragore post punk a cui sono avvezzo sprigiona una quantità enorme di endorfina aiutata dall’inciso “prigioniero nelle mani di Maya e tu lo sei”.

Secondo la filosofia induista i nostri occhi sono offuscati dal velo di Maya. La realtà che pensiamo di percepire non è altro che un effimero frutto di un’illusione ormai consolidata.
Da quel momento in poi mi accorgo che il mio cuore sta iniziando a battere un ritmo nuovo.

**A seguire la videointervista realizzata quest’estate divisa in tre parti. La videocamera di un tablet ha filmato il ritratto di un’anima sensibile. Restiamo sintonizzati.







Occidente


mercoledì 22 gennaio 2014

ARRIVA LA QUIETE


"" E' realmente finita, oppure siamo solo nell'occhio del ciclone? ""
                                   
Il 2013 si è concluso in una strisciante decadenza per quanto riguarda l'Italia, mentre nel resto del mondo le pedine dei vari attori si sono riposizionate in attesa di nuove scosse.
Leggendo i quotidiani e osservando i vari indicatori economici, il 2014 dovrebbe risultare più roseo e meno indigesto rispetto all'anno passato.
Questo dovrebbe portare ad un rallentamento della recessione o a una piccolissima ripresa (tipo 0,1/0,5 % di Pil), oltre che un pò di fiato nelle casse dello stato. Così almeno sembra.

Per il resto, vediamo qualche notizia interessante:

1) Il fatturato industriale è tornato a crescere leggermente nel mese di novembre 2013, dopo 22 mesi di calo e dopo che era iniziata la recessione nel settembre del 2011. A quanto pare la droga monetaria (vedi tassi bassi e Quantitative Easing, LTRO, ecc) sta incominciando ad avere effetto anche da noi, oltre che ovviamente su i mercati finanziari.
Inoltre la crisi, divorando migliaia di aziende, ha operato una spietata selezione naturale, che ha lasciato in piedi e in grado di competere le aziende votate all'export e quelle con un mercato ancora dinamico e attivo. Nel 2014 è probabile l'arresto della caduta nel baratro. Quantomeno quello economico.*

2) La fiat ha acquisito il controllo della Chrysler, creando uno dei soggetti automobilistici globali in competizione per il XXI sec. I giornali italiani hanno decantato le lodi di Marchionne, mentre all'estero sono stati decisamente più cauti.*
Adesso ovviamente infuria la polemica sul trasferimento della sede centrale (in Usa o rimane in Italia?), ma è molto probabile, a giudicare il trend degli ultimi anni, che l'Italia verrà sempre più relegata come mercato secondario.
Da una parte la cosa non stupisce affatto, dato che lo Stato Italiano è diventato un territorio ostile per qualsiasi tipo di impresa, fra burocrazia inetta e tassazione folle. Dall'altra parte la Fiat, dopo aver mangiato per decenni dalle tasche degli italiani fra sussidi e incentivi, fa il giochino di tutte le multinazionali e sposta la sede fiscale dove non paga quasi niente di tasse ( paradisi fiscali come il Delaware e il Lussemburgo).



3) Lo spread ***, il famigerato mostro di cui nessuno sapeva niente fino al 2011, sta tornando lentamente a cuccia. In verità non è proprio così, dato che i giornali come al solito non spiegano come leggere il dato, ma gridano e basta. Il vero numero che conta è l'interesse che paghiamo su i titoli emessi dallo stato. Sono calati rispetto al caos di fine 2011, ma non così tanto dato che quelli decennali rimangono vicini al 4%. Allora perchè lo spread è diminuito così tanto? Perchè esso misura la distanza fra i nostri e quelli tedeschi. E quelli tedeschi, che prima erano nettamente più bassi a livello di interesse, ora si sono rialzati abbassando la distanza e quindi anche lo spread.
State sempre attenti a come i giornali vi presentano i numeri, dato che le spiegazioni vere le mettono a pagina 40, nell'angolino della finanza...

4) E' appena uscito il libro dell'ex segretario di stato Gates che critica ferocemente l'amministrazione Obama, sotto cui ha servito. http://www.amazon.com/Duty-Memoirs-Secretary-at-War/dp/0307959473
Da prendere con le pinze, dato che è un repubblicano dal dente avvelenato. Però non ci voleva il suo libro per capire che il messia "Obama" (almeno così lo vedevano tanti in europa) è un incompetente di prima categoria nella politica estera, insieme al caro Kerry (che è praticamente il ministro degli esteri) e il vicepresidente Joe Biden.
Il caro Obama sta riuscendo nell'impresa di sfaldare l'impero Usa fra i disastri i medio-oriente, la crisi egiziana, i tentennamenti in Siria, i pessimi rapporti con Israele, con il sud-est asiatico, con il Pakistan e 3/4 dei vecchi alleati. Well done, Mr President, well done...

5) L'area dalemiana e bersaniana, insomma il vecchio apparato del PD, ha accusato Renzi di fare il gioco di Berlusconi, avendo accettato la trattativa sulla legge elettorale.  Fa letteralmente ridere che i "collaborazionisti" ventennali se ne escano fuori con questa chiamata di purezza. Si saranno scordati le loro trattative sottobanco e le crostate con gli amichetti del centro-destra? Patetici.



Edward Green


        Una canzone "leggerina" per ricordarci di Monti e Mr.Spread

domenica 19 gennaio 2014

IL PECCATO ORIGINALE


Esattamente 14 anni fa moriva in Tunisia Bettino Craxi, l'ex leader socialista fuggito come latitante negli anni 90. Per la generazione che è nata negli anni 80 la sua figura ha assunto un significato alquanto sbiadito (schiacciato dal suo successore Berlusconi), a meno di non essere strettamente interessati alla storia della politica italiana. Per quelli che sono nati negli anni 90 è solo un fantasma di un ancien regime scomparso nel lontano 1992 (quando Mani Pulite scoperchiò la maleodorante prima repubblica.)

                                Congresso Psi - 1978

Eppure la sua figura andrebbe studiata molto attentamente dalle nuove generazioni per capire alcuni mutamenti devastanti che sono avvenuti all'interno, non solo della politica italiana, ma della stessa società italiana. 
Fu proprio Craxi il primo ad intuire e a cavalcare l'ondata culturale che stava per scuotere l'intero Occidente sul finire degli anni 70, quando gli echi degli scontri fra rossi e neri, fra contestatori anti-sistema e borghesia old style andavano scemando, per fare posto alla stagione del riflusso, dell'edonismo, del consumismo e del rampantismo sociale e finanziario (i cui figli sono al potere in questo momento).
Il leader socialista grazie al suo micidiale fiuto politico seppe capire lo spirito del suo tempo e si immerse a pieno regime nel cambiamento, facendosi promotore di una sorta di dinamismo edonistico, votato al superamento delle cupezze ideologiche, per abbracciare in toto i valori dell'imperioso sistema capitalistico occidentale. Infatti nel giro di pochi anni la vera capitale d'Italia divenne Milano - la sede centrale del potere del PSI - con le sue sfilate di moda, le tv private emergenti (su tutte, quelle di Silvio Berlusconi), i ceti rampanti dei nuovi liberi professionisti, gli affaristi che si gettavano nelle speculazioni finanziarie e la voglia di consumismo/edonismo ben rappresentata dalla categoria dei paninari (http://it.wikipedia.org/wiki/Paninaro). Da capitale morale d'Italia divenne la "Milano da bere".

                        Il celebre spot dell'amaro ramazzotti

L'operazione culturale/politica portata avanti da Bettino fu il suo peccato più grave insieme al delegittimazione delle istituzioni della repubblica, i cui riflessi e guasti continuano a ripercuotersi sulla nostra nazione in questi anni. 
La prima mutazione avvenne all'interno del Partito Socialista Italiano, il quale da sempre schierato con gli ultimi e le classi più povere finì per diventare la bandiera del nuovo ceto medio-alto rampante, moralmente iper-corrotto. Più il successo irrideva il PSI, più la feccia arrivista saliva sul carro del vincitore, spesso con risultati grotteschi, tanto che uno dei maggiori esponenti dei socialisti in quegli anni, Rino Formica, se ne uscì con un'affermazione ferocissima per definire l'entourage che circondava i massimi leader socialisti: << una corte di nani e ballerine >>.

                            Documentario sul "pop" del Psi

La seconda mutazione avvenne nella società italiana che venne investita dall'ondata culturale proveniente da oltreoceano (Yuppies et similia) e amplificata dai socialisti (con il codazzo degli altri partiti) tramite i vari media, ma soprattutto le televisioni commerciali di Berlusconi (il quale da bravo allievo ne trarrà i vantaggi negli anni 90).



Questo ovviamente comportò dei prezzi pesantissimi che portarono nella fossa la Prima Repubblica. Sicuramente il lato oscuro delle tangenti presenti nella partitocrazia si andò ad ingrossare a partire dagli anni 70 per culminare in un sistema para-mafioso negli anni 80. Craxi che voleva competere nell'oscuro agone del potere allora dominato dalla Democrazia Cristiana e dal Partito Comunista, non si fece problemi a ricorrere a qualsiasi mezzo, fin dall'inizio del suo mandato. In modo machiavellico prese atto dei finanziamenti illegali ai partiti (e tutti i partiti giocavano sporco, dalla DC che riceveva soldi illegali dalla Chiesa, dagli Usa e dai vari potentati industriali e para-statali fino al PCI che riceveva soldi sporchi da Mosca e dalle cooperative/imprese legate alle regioni rosse) e si gettò a capofitto, finendo per avallare, attraverso i suoi sottoposti, una struttura ombra fatte di percentuali concordate con gli altri due maggiori partiti (Dc,Pci) come a Milano.


                            La famosa battuta di Beppe Grillo

                           Bettino Craxi e Giorgio Napolitano

Altre tare della repubblica, come il clientelismo e il parassitismo, in mezzo al sistema morale declinante, presero a dilagare in maniera sempre più evidente con il compiacimento della partitocrazia, fino al crac del 1992. E proprio in quell'anno fatidico la cappa saltò in aria tramite l'azione di vari magistrati e ormai una società alquanto insofferente alla crisi economica. 
Craxi, che già prima aveva incominciato a delegittimare certe istituzioni, dilagò in maniera oscena finendo per infangare il paese dalla Tunisia, dove era fuggito come latitante nel 1994. Fu infatti il primo a ribaltare i ruoli, trasformando i magistrati in criminali e i politici corrotti in perseguitati. La sua eredità verrà raccolta in pieno proprio dal suo amico Berlusconi, che insieme a D'Alema e soci completeranno il lavoro iniziato dal leader del Psi.

                               Craxi e Silvio Berlusconi

Ma la cosa più inquietante di questa parabola è l'eredità che ci hanno lasciato Craxi and company. Negli anni 70/80 vi era ancora una visione politica, dei leader compromessi o semi-criminali ma quantomeno intelligenti e acculturati (basta vedere Andreotti), e dei partiti di massa che sapevano intercettare, per quanto sempre più debolmente, gli interessi della gente. 
Oggi invece, a parte qualche piccola luce qua e là, siamo circondati dal nulla, dove gli elementi negativi dei precedenti decenni sono stati portati alle stelle (fra corruzione, inefficienza, menefreghismo, narcisismo, "ballerine" al potere, ignoranti al cubo e cialtroni che solo 40 anni fa sarebbero stati relegati ai margini della società). 
La potenza culturale e amorale (o immorale a seconda dei punti di vista) del Sistema ha fatto a pezzi gli ultimi brandelli della vecchia politica. 
Per lasciarci quella nuova. Più visiva, più rapida, più simpatica, più pop, ma infinitamente più mediocre e ridicola. Ma come la storia insegna, basta solo attendere... e poi arriveranno i "rieducatori".

Edward Green


sabato 18 gennaio 2014

L'ULTIMO SOLDATO

Come ci riporta la stampa, è morto il tenente dell'esercito giapponese Hiroo Onoda (http://cronacaeattualita.blogosfere.it/post/509451/giappone-morto-il-tenente-che-per-30-anni-ignoro-la-fine-della-guerra) divenutato famoso negli anni '70 allorchè si scoprì che, partito con il ruolo di guastatore dietro le linee nemiche nel 1944, aveva continuato la sua guerra per ben trent'anni, fino al 1974 allorchè accettò di arrendersi quando finalmente venne a contatto con uno dei suoi superiori che gli aveva impartito l'ordine originale.

La sua vicenda è rimasta da allora emblematica. E per tutte una serie di ragioni, il sarcasmo è stata la reazione che il pensiero occidentale ha riservato per lui, nella sua massima parte.
E' anche entrato nel parlare comune. Nel 2008, all'indomani dell'ultimo trionfo elettorale della banda Berlusconi, il prode commentatore del Corriere della Sera Francesco Alberoni affermò che erano simili a lui (ca va sans dire, schernendoli) tutti gli oppositori "non allineati" (ovvero, diversi dal PD: allora, Italia dei Valori e gruppuscoli della società civile) della maggioranza appena insediatasi, con il suo seguito di nani (Brunetta) e ballerine (la Carfagna) e tutto il resto. Encomiabile.

Ma mentre il ridicolo avvolge i commentatori nostrani, e intendo non solo italiani, ma anche le decine che hanno deriso il tenente Onoda negli anni, spesso e volentieri all'estero, mi soffermerei per un attimo di riflessione serio.
La posizione del tenente è alquanto sfortunata. Egli era un soldato giapponese, quindi alleato al blocco nazifascista; il suo esercito venne sconfitto dall'esercito del bene "by definition", gli Stati Uniti. Inoltre, noi occidentale già non abbiamo il minimo rispetto per il senso del dovere "nostro", in tempo di pace; figuriamoci se capiamo cosa significhi il bushido per i giapponesi.
Inoltre, dubito che in molti si siano chiesti cosa significasse per lui scoprire che il suo paese, oltre a tutto il resto, era nel frattempo alleati degli USA, autori delle stragi di Hiroshima e Nagasaki.
Direi che la cosa principale è che decenni di "illuminato" pacifismo ci hanno resi totalmente dimentichi che spesso i volentieri i soldati sono vittime e non carnefici in guerra. E che se scendi sul campo, gli ordini non sono qualcosa di opinabile; sono una necessità, più spesso di vita o di morte che altro.
Quanto poi al fatto che l'onore sia qualcosa di vitale per la loro cultura, noi ridiamo beceramente di questo, senza porre troppa attenzione al livello a cui i valori di base della nostra cultura sono precipitati; quanto al provarci almeno, a capire quelli degli altri, è cosa decisamente troppo faticosa.

Per me un soldato è sempre un soldato, e se la sua vicenda è così paradossale, l'ultima e più mostruosa cosa da fare è tacciarlo di idiozia per ricavarci una delle nostre grasse risate da sitcom. Se il suo senso del dovere si è spinto così in là, non posso che ammirarne la dedizione e lo spirito di sacrificio. E sperare che quanto di buono c'è del suo esempio, almeno un pò, almeno per un istante, arrivi anche a noi.

Riposa in pace tenente.

Toe Cutter


martedì 14 gennaio 2014

IL MIGLIORE DEI MONDI POSSIBILI


" Il migliore dei mondi possibili " E' una delle definizioni simbolo del nostro sistema di vita. Il dogma per eccellenza che si è instaurato con l'avvento della modernità, del positivismo scientifico, con l'industrializzazione e il progresso tecnologico.
Nonostante innumerevoli critiche e tesi contrarie, nessuna elite ha osato mai mettere in discussione le fondamenta di questo modello. Anche perchè se la retorica mass mediatica è tutta basata sulla società del benessere e sulla felicità derivante dall'accumulo di materia, diventa un pò difficile per la mediocre classe al potere rimettere in discussione gli "ipse dixit" della Modernità.
Eppure nel XXI sec. dovrebbe essere ormai chiaro, non a tutti, ma ad almeno una parte, che qualcosa di profondamente oscuro e marcio si nasconde sotto l'orgia di prodotti e meraviglie del mondo civilizzato. 
In Italia, uno dei paesi più industrializzati e civili dell'Occidente, il 43,2 % della popolazione soffre di disturbi mentali e neurologici.* Qualcosa come 17 milioni di persone stanno mentalmente male all'interno di questo modello di vita e oltre il 60 % degli italiani ha sofferto di disturbi. Le cose nel resto del pianeta civilizzato sono più o meno simili. 
Alcuni sono soliti obiettare che queste percentuali esistevano anche 50 anni fa e che semplicemente non esistevano i metodi e le diagnosi per rilevare le malattie mentali. Costoro o mentono sapendo di mentire oppure non vogliono accettare il fatto di vivere all'interno di un sistema psicotico. Perchè l'obiezione sopra riportata è una balla, una luridissima balla. 
Basta solo osservare le statistiche degli ultimi 20 anni, quando tutti i manuali (dsm, ecc) ed esperti ad hoc erano già belli presenti. Per non parlare degli aumenti dei suicidi con il decollo della società industriale, il dilagare dell'alcolismo di massa (venuto al mondo con l'industrializzazione orrenda inglese del 1800) e il consumo di droga da parte di milioni di rispettabili cittadini. A tutto questo, si devono poi aggiungere lo stress, le nevrosi, la depressione, i disturbi alimentari, il narcisismo patologico ormai standardizzato e normalizzato, unito ad un consumo folle degli psicofarmaci (i quali insieme all'alcool, alla droga e al consumismo sono diventati il nostro "soma" **).
Ma per aprire definitivamente gli occhi ai fanatici dell'iper-modernità basterebbe fare un piccolo esperimento sociale: abolire gli psicofarmaci e gli psicoterapeuti per un anno. A quel punto si paleserebbe a tutti il vero tragico volto della Modernità. Un volto deformato di un sistema che genera in gran parte infelicità. Un sistema che ha tradito e illuso le grandi promesse fatte al suo decollo, quando sembrava che dovesse portare gloria e felicità ai suoi "servitori".
In verità, come intuì quel genio di Nietzsche ***, siamo diventanti nient'altro che degli schiavi salariati al servizio di un meccanismo completamente fuori controllo. Un meccanismo che prevede una crescita infinita, nel quale consumi e produzione devono volare verso le stelle. In tutto questo, milioni di persone sono state (e sono) sacrificate al moloch della Modernità attraverso l'abbattimento fisico o mentale. Nonostante tutto il nostro gran sapere, i nostri scienziati, i nostri dotti, le nostre università, la nostra intelligenza, non abbiamo imparato niente da una favola come quella di Re Mida.
Ma mentre il Sistema come Icaro, vola verso il suo Sole in questi anni di follie finanziarie, tecnologiche e industriali, in diverse parti del mondo il genio umano si ribella e si prodiga in qualche progetto alternativo, fra il ritorno ad equilibri più sani, la riscoperta delle proprie comunità o quantomeno un tentativo di ammorbidire e riequilibrare il lascito del Progresso, come in Italia: 

Green

** Brave New World di Aldous Huxley
***  Proclamare il diritto all’uguaglianza in una società che ha bisogno di una massa di schiavi salariati vuol dire aver perso la testa " F. Nietzsche



lunedì 6 gennaio 2014

IL BICCHIERE MEZZO PIENO


Per questa volta non ci occuperemo della crisi economica. Per questa volta non analizzeremo i disastri compiuti dalle forze occidentali. Per questa volta non criticheremo la globalizzazione e le sue dis-funzionalità. Per questa volta non spareremo ad alzo zero contro i nostri politici inetti. Per questa volta non parleremo delle cose negative di questo mondo. 
Per questa volta... useremo la filosofia del bicchiere mezzo pieno:

- Nonostante continuino a ripetere che siamo tornati come nel dopo-guerra, è evidente a tutti che non siamo conciati come dopo la seconda guerra mondiale. Tutti abbiamo una ricchezza nettamente superiore, fra vestiti, cibo, casa, automobili e tecnologia avanzata. Basta solo vedere le immagini degli anni 50, per capire l'enorme differenza.

- Nonostante dicevano che l'Italia sarebbe fallita a fine 2012 o a fine 2013 (Grillo docet), siamo ancora qui con lo Stato in piedi, il solito tran tran giornaliero interrotto dalla solite proteste, i soliti talk show e le discussioni eterne sulle partite di calcio.

- Nonostante tutti gridano alla crisi apocalittica, ancora molta gente, qua in Italia, è solita fare aperitivi con gli spritz, uscire a cena, andare al cinema e un minimo di vacanze in estate. Questo perchè negli ultimi 60 anni gli italiani hanno accumulato un patrimonio immobiliare-mobiliare di oltre 8.000 miliardi di €. Cifra che ha attutito la crisi. Quelli che stanno pagando seriamente questa crisi, sono le persone più disagiate, senza welfare familiare o residenti in aree depresse, come in certe periferie o zone del sud-italia.

- Nonostante continuiamo a ripetere che siamo o stiamo tornando nel terzo mondo, mi tocca dirvi che non siamo affatto nel terzo mondo, dato che io personalmente ci sono vissuto nei paesi poveri e le cose si presentano in modo decisamente diverso. Comunque nessuno vi impedisce di trasferirvi in Pakistan o in qualche paese dell'effettivo "terzo mondo".

- Nonostante molti davano per spacciato l'euro, siamo ancora qua con la nostra moneta unica. Fra tasse, fiscal compact e gli anatemi di Draghi, siamo approdati al 2014.

- Nonostante abbiano pronosticato la fine del Sistema finanziario nel 2008, siamo ancora qua con i nostri bancomat, i nostri conti e non girano per strada punk con le lame (cit.). In fondo la "droga monetaria" ci ha fatto guadagnare tempo...

- Nonostante molti negli anni scorsi abbiano urlato all'imminente guerra all'Iran, come potete ben vedere, non è avvenuto nessun bombardamento o invasione.

- Nonostante negli anni scorsi ci urlavano da tutti i media che saremmo stati distrutti da legioni di Al Qaeda, l'unico attentato in Occidente fatto da fondamentalisti nel 2013 è stato quello di Boston.

- Nonostante si continui a fare i disfattisti e gli impotenti oltre ogni limite, ci sono nel nostro paese migliaia di giovani che lottano contro il clima cupo e grigio, fra impegno associativo, politico e culturale. Invece di stare a miagolare su facebook o al bar, cercate di scoprire la realtà intorno a voi e darvi da fare. Anche perchè non arriverà nessun principe azzurro a salvarvi, quando le cose si faranno maledettamente serie.

- Nonostante tutto e tutti, se state ancora usando un pc/smartphone per leggere questo articolo, vuol dire che nel medioevo non ci siete ancora tornati. Ergo, fate un bel sorriso, bevete un buon bicchiere di vino e buon 2014.

In forma, ladies and gentlemen, la partita è appena iniziata.

Green