venerdì 6 giugno 2014

RENZISMO - EUROPEE PART II

Renzi ha vinto. Questo è innegabile.

Il Partito Democratico, rispetto alle politiche del 2013, ha incassato all'incirca 2.500.000 elettori in più. Ha vinto praticamente in quasi tutte le provincie italiane e si imposto con una percentuale del 40%, mentre il suo diretto avversario, il Movimento 5 Stelle, si è fermato al 21%.


Eppure la realtà non è quel che sembra...


L'Italia Renziana

Dopo la vittoria di Renzi si è assistito al peggiore arrembaggio sul carro del vincitore, con punte ridicole e tragicomiche. Ma soprattutto si è assistito ad un notevole mascheramento della realtà da parte dei media, ormai quasi tutti schierati con il nuovo leader. Tutti ormai presi ad esaltare l'Italia Renziana. Peccato che non esista:

1) In queste elezioni la partecipazione al voto ha toccato nuovi minimi: 58,69%. Quasi 8 punti percentuali in meno rispetto alle scorse europee del 2009. Praticamente il 41% degli elettori è rimasto a casa o è andato al mare. 
Ovviamente questi continui cali sono stati subito dimenticati da mass media, giusto per non aprire un dibattito sulle cause di questo sempre più diffuso disinteresse e protesta.

2) Il PD ha vinto con il 40,81% dei votanti. Ma considerati tutti gli elettori (50.622.460), solo il 22% gli ha dato il consenso. Il mito del paese renziano rimane solo una buffonata dei media, molto prodighi a nascondere la triste realtà. Invece di concentrarsi su i numeri, si sono concentrati sulle percentuali, dato che il 40% fa più scena... 

3) Sono uscite diverse analisi sui flussi elettorali, ma molti sono concordi a dire che Renzi ha inciso poco sia sull'elettorato di centro-destra, sia su quello dell'M5S. In sostanza ha trascinato al voto la maggioranza degli elettori del PD e ha mangiato l'elettorato di Scelta Civica, con qualche spruzzo di M5S delusi e ceti produttivi del nord. Infatti Scelta Civica, del caro ex premier Monti, ha perso 2.600.000 voti, riducendosi al lumicino. 

4) La bassa affluenza ha favorito il PD di Renzi, il quale presenta un elettorato più fedele al voto. Ed infatti Forza Italia e soprattutto il M5S hanno pagato la bassissima affluenza al sud, dove hanno un grosso bacino elettorale, rispetto al premier che non ha mai sfondato in quelle regioni.
Gli elettori delle due opposizioni sono rimasti a casa.



Tutti sul Carro!

In quel covo di falliti e serpi, che è il Partito Democratico, si è scoperto all'improvviso che sono tutti fan del premier. Possiamo dire che la cosa dimostra l'immensa paraculaggine e faccia di tolla posseduta dai politici.
Ma se i politici sono quel che sono, i giornalisti e i media sono ancora peggio. Quasi tutta la stampa, ad eccezione del Fatto Quotidiano e Libero, è schierata compatta con il nuovo eroe. 
In queste due settimane si sono visti articoli da salamelecchi, elogi infiniti verso il "nuovo che avanza" (sic.) e un bombardamento infinito verso gli oppositori, rei di aver messo in dubbio il sacro verbo del vincitore. E ovviamente si sono scritti tutti i "migliori" clichè:

- Il PD è la nuova Democrazia Cristiana... Peccato che la DC aveva il consenso reale e numerico di quasi metà degli italiani, quando la partecipazione al voto era al 93%. Peccato che la DC aveva una presenza sul territorio e un potere immensamente superiore. Peccato che la DC aveva leader nettamente più intelligenti e preparati. 
Paragonare il "bomba" di Firenze a De Gasperi o Fanfani, potevano riuscirci solo quelle mezze tacche di giornalisti che abbiamo.

- Il governo ora è più forte... altro mito da sfatare. Queste, bisogna ripeterlo, sono state elezioni europee, non politiche. Il 40% preso da Renzi non influisce su la maggioranza nelle due camere. Ergo la coalizione al governo rimane quella di prima, con tutti i problemi del caso. Al massimo le elezioni potrebbero aver zittito la minoranza PD, ma bisogna vedere fino a quando.

- Renzi ora è più forte in europa... ni. E' vero che Renzi può vantare di aver il gruppo più numeroso all'interno del PSE e di essere quasi l'unico governo a guadagnare consensi (i media si dimenticano apposta di Orban dell'Ungheria). Ma questo non si traduce automaticamente in un maggiore potere contrattuale ai vertici che contano nella UE (e non è l'europarlamento della ceppa...). Ed infatti in questo momento la partita si sta giocando fra Francia, Germania e Inghilterra, mentre l'Italia sembra avere, come al solito, un ruolo più defilato.

- Il governo ora può far ripartire l'economia, ecc... Uscire vincitori dalle elezioni non equivale ad avere il potere assoluto. Lo stesso Berlusconi, nel 2008, aveva una maggioranza enorme, ma non è servita a niente. 
Ai sinistroidi che mi vengono a dire "Berlusconi era il male, mentre Renzi può fare bene", consiglio di studiarsi l'ordinamento dello Stato Italiano, i suoi rapporti di forza e come funzionano le cose. Grazie.



I motivi della vittoria

Renzi ha vinto sostanzialmente per la defezione delle opposizioni. In un paese sempre più sfiduciato e disinteressato, il premier è stato il più bravo a tenere compatto il suo elettorato, facendolo affiancare da vari ceti produttivi, i quali essendo disperati per la grave situazione economica, si sono avvinghiati all'ultima speranza (in questo paese siamo sempre all'ultima speranza...).
Alla sua vittoria ha contribuito sicuramente gli eccessi di Grillo nella campagna elettorale e il fatto che i suoi parlamentari sono per 3/4 degli sconosciuti o giudicati dei dilettanti allo sbaraglio. Molti hanno votato il PD, semplicemente per fermare il M5S.
Bisogna tenere conto che l'Italia è il secondo paese più vecchio di europa (http://goo.gl/gm3taO), dove la predilezione per il mantenimento dello status quo è un fatto naturale. Siamo pur sempre il paese del Gattopardo e i toni rivoluzionari non hanno mai attecchito fino in fondo. Questo Renzi lo ha capito benissimo ed infatti ha impersonato il leader moderato, dai toni moderati per una tran tran moderato.
Il supporto da parte di tutti i media ed elites è stato un altro fattore decisivo nella vittoria. Renzi è l'uomo perfetto per riverniciare la palazzina del Palazzo. Ma anche qua, a sinistra, ben pochi si sono fatti la domanda classica: "Perchè il sistema  degli ultimi 20 anni sponsorizza così tanto Renzi, che dovrebbe a parole essere il loro nemico naturale?"
Infine sulla faccenda pesa ovviamente la storia degli 80 € in busta paga. Dopo gli anni con Monti, in cui veniva aggiunta una tassa al giorno, la mossa del premier è sembrata un faro di luce in mezzo alla crisi. Ma anche qua è incredibile osservare come molti non siano posti alcune domande fondamentali tipo:

- Ma se prima i soldi nelle casse dello stato non c'erano, dove li ha presi?

- Dove sta la fregatura? 

Scavando, scavando, si arriva a scoprire le magagne dei famigerati 80 € netti al mese:

1) Valgono solo per 10 milioni di elettori, dipendenti, e de facto sono escluse le partite iva, i precari, gli incapienti, ecc. Insomma sono tarati sulla maggioranza dell'elettorato del PD.

2) Nel corso dei prossimi mesi verranno mangiati dalla tasse locali (addizionali comunali e regionali), dalla Tasi, Tares, ecc.

3) Le coperture sono molto instabili ed evanescenti. Pochi giorni fa l'europa ci ha richiamato per un buco da riempire di 9 miliardi di €. Probabile manovra nel prossimo inverno, che si rimangerà quel che rimarrà degli 80 €.

4) Era più facile modificare le aliquote irpef, ma l'effetto mediatico non sarebbe stato lo stesso. Così si è creato un ingorgo burocratico. Molti potrebbero sforare i parametri a fine anno, rischiando di doverli restituire tutti con la tredicesima.

Insomma, non è tutto oro quello che luccica. E Renzi lo sa bene, così come sa bene che molti non andranno a verificare i bilanci di famiglia, ma guarderanno solo quel numerino sulla busta paga. Salvo poi essere fregati in futuro.



Sulla breccia

Come si ripete da tempo, i veri cambiamenti richiedono anni, sacrifici e una cambio di paradigma enorme. Cosa che con Renzi, per ora, non si vedono affatto. Perchè al di là delle paroline, del continuo rilancio sulle riforme (una al mese.. ahahaha) e del suo agitarsi in modo simpatico, per sembrare il compagno di banco, nei fatti concreti si vede ben poco. E per quanto riguarda la politica culturale, perno fondamentale per cambiare le cose, siamo letteralmente sulla scia degli ultimi disastrosi 30 anni.
Su Renzi avevamo scritto un articolo tempo fa (http://goo.gl/8k96qH) e i dubbi di allora rimangono intatti ancora oggi... anzi soprattutto ora che ha vinto queste elezioni inutili.

Paradossalmente questa vittoria potrebbe far malissimo al premier. Con tutta l'orgia mediatica che lo circonda, potrebbe montarsi la testa, dato che è narcisistico di suo. Inoltre questo risultato ha alimentato delle aspettative enormi nei suoi confronti, dato che parecchi dei suoi elettori si aspettano la rivoluzione, il ritorno del boom economico e altre illusioni dure a morire. Renzi ha promesso troppo per i poteri che ha... come un consumato giocatore di poker ha alzato la posta alle stelle. Ora si tratta solo di capire chi andrà a scoprire il bluff.

Edward Green

P.s lunedì in arrivo il terzo e ultimo articolo sulle europee!


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