martedì 3 giugno 2014

DELEGITTIMAZIONE - EUROPEE PART I

Partiamo da una semplice immagine...



E' l'elenco del tasso di astensione dei vari paesi. Come potete bene vedere sono stati alquanto elevati, con punte tragicomiche. Infatti il tasso di partecipazione a queste elezioni europee si attesta al 43,09 %. In poche parole il 57 % dei cittadini non ha ritenuto utile o doveroso votare a queste europee. 
Se una cosa del genere succedesse in Italia, si parlerebbe già di "crisi della democrazia". Invece nel giro di poche ore è calato il silenzio dei media continentali. Meglio non fare notare che il caro europarlamento parte, di nuovo, con una legittimazione popolare esigua e molta dubbia...

Disinteresse e altro

Questa tornata elettorale ha mostrato per l'ennesima volta il disinteresse dei cittadini europei verso le istituzioni UE. 
Sono tante le cause di questo menefreghismo, ma di sicuro pesano principalmente il distacco siderale fra la burocrazia comunitaria e la vita diretta dei cittadini, gli aspetti farraginosi e oscuri dell'europa unita e il poco peso dato alla "visione" o progetto di uno stato federale futuro. La maggior parte probabilmente vede il processo in corso come una costruzione fredda, portata avanti da quattro elites dai contorni poco chiari.
Stupefacente poi è il risultato dei paesi dell'est, di recente ingresso nella UE, dove i tassi di astensione arrivano quasi al 70/80%, insinuando il dubbio che il progetto comunitario sia più una questione di affari per le oligarchie dei suddetti paesi, più che una scelta sentita dei loro cittadini.
Osservando le statistiche non si può far altro che notare la costante discesa della partecipazione popolare, nonostante stavolta sia stato messo in risalto l'ampliamento dei poteri dell'europarlamento (versione depotenziata di un parlamento nazionale) e la possibilità di scegliere un leader chiaro. Possibilità subito buttata nel cestino, a conferma delle menzogne perpetrate dagli eurocrati e dagli stati, e sostituita con l'ennesima e spietata lottizzazione delle nazioni, alla faccia della volontà popolare.
Va segnalato anche questo video idiota prodotta dal parlamento danese, per attirare la gente al voto...


Se si deve arrivare a questo per far votare i propri cittadini, si conferma una sola cosa: siamo alla frutta. Alla frutta con demenza.


Euro-scetticismo

Un segnale interessante di queste elezioni è l'emersione in maniera decisa delle forze euroscettiche e ostili a questa unione europea. Un risultato alimentato dalla crisi in corso dal 2009 e dall'incapacità/idiozia/spietatezza dei tecnocrati comunitari. Ma vediamo la questione per punti:

1) Paradossalmente le istituzioni UE devono ringraziare queste forze, le quali hanno mobilitato un parte dell'elettorato ostile ormai a questa europa. Senza di esse l'astensione avrebbe toccato nuove siderali vette.

2) I risultati più netti vengono dalla Francia e dall'Inghilterra. Nel primo caso c'è stata la vittoria di un partito, il Front National, che fino a pochi anni fa era ai margini della politica francese. Il più incapace presidente della storia francese, Hollande, è riuscito nell'impresa di fare a pezzi il proprio partito, favorendo quello di estrema destra. La vittoria della Le Pen è il frutto della crisi in corso in Francia, che ora inizia a mordere sul serio, e della debolezza degli avversari principali (Ps e Ump), dominati da scarsi personaggi. Questo risultato è una spia importante, ma difficilmente si tradurrà in una vittoria alle politiche per la Le Pen, dove di solito si salda il "fronte repubblicano".
In Inghilterra, tradizionalmente fredda verso il grande disegno europeo, ha vinto il partito (Ukip) più ostile alle istituzione comunitarie, il quale spinge per l'abbandono della UE. Anche in questo caso si saldano questioni nazionali (il pessimo governo di Cameron e quel branco di falliti laburisti guidati da Miliband) allo scetticismo inglese verso quel incasinato blocco burocratico chiamato UE.

3) Vanno segnalate la vittoria della sinistra euro-scettica Syriza in Grecia e l'ulteriore crescita dei neonazisti di Alba Dorata, a conferma della politica idiota/suicida adottata dalla Troika con il paese ellenico. 

4) Anche in paesi considerati estremamente avanzati a livello di civiltà, apertura e diritti umani, dilagano le forze di estrema desta, come in Danimarca e in Austria....


Una cosa è certa: di sicuro queste elezioni non cambieranno l'assetto della politica continentale. Nonostante l'ascesa delle forze euroscettiche, il grosso del voto è stato preso dalla grande futura coalizione Pse-Ppe, la quale può contare su i grandi partiti socialisti e popolari, che hanno tenuto in svariati paesi, con vittorie nette in Germania, Italia, Ungheria (anche se questo è un caso particolare, dato che Orban è sempre stato scettico verso le lezioncine dei commissari comunitari).

La UE non scalda i cuori. Non scalda gli animi. Ed è sempre più delegittimata agli occhi del cittadino europeo, il quale preferisce fare altro, piuttosto che stare a seguire le diatribe di un "mondo" lontano.

Un "mondo", che nel caso di una prossima violenta crisi, non sopravviverà.

Edward Green



p.s Venerdì uscirà il seguito: Renzi al Potere - europee part II

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