lunedì 9 dicembre 2013

FENOMENI DA BARACCONE: I bohemiens di noialtri

© Alex Gross



Poco tempo fa, mi è capitato di leggere una biografia su Steven Morrisey, front-man degli  Smiths, scritta da Mark Simpson  opinionista inglese  e fan sfegatato della suddetta band. Mark Simpson è anche colui che ha coniato il termine “metrosexual”, ma  è un'altra storia.

Sulla biografia non ho nulla da dire, mi serviva come gancio per riportare qui di seguito un passaggio tratto dal suo secondo capitolo, in cui M. Simpson rievoca  un curioso quadro sociale nella Manchester degli anni ‘80:

“Come gran parte dei giovani dei primi anni 80, in altre parole ero disoccupato. Difficile da credere, ma a quei tempi la disoccupazione e un certo tipo di povertà erano davvero di moda. Ed era davvero una bella fortuna, dato che erano sotto sussidio tre milioni di persone: la maggior parte al nord e la maggior parte al contrario di me, non per scelta. Ma la cosa fantastica dell’essere disoccupati agli inizi degli anni ottanta era che potevi dedicarti, alla nobile e sacra e artistica occupazione di essere te stesso. Ed essere te stesso era un impegno a tempo pieno[…] Sicuramente essere un surplus del capitalismo ti lasciava un sacco di tempo per provare gli accordi e le mosse da fare sul placo. O almeno per pensare di provarli. Trovare un vero lavoro, piuttosto che progettare la tua carriera nel pop, nella migliore delle ipotesi era considerato un compromesso nella peggiore collaborazionismo”

Questo passaggio  potrebbe intitolarsi benissimo “LA CRISI IN ITALIA NEL XXI SECOLO E I BOHEMIENS DI NOIALTRI”
Crisi e disoccupazione in Italia sono ulteriormente favorite da quella fetta di popolazione convinta di vivere a cavallo di una rivoluzione artistico- culturale, un illusione collettiva nata per voltare le spalle ai problemi reali. Perché questa pseudo contro-cultura del pensare solo a se stessi non è altro che il giocattolo dato ai bambini per distrarsi, mentre mamma e papà litigano nella stanza accanto.

Nel corso della storia ad ogni epoca oscura, è succeduta un epoca d’oro, senza andare troppo lontano basti pensare ai tanto imitati anni 60/70 e tutto ciò che ne è conseguito. Epoche di rinascita, di evoluzione del pensiero. Epoche CONQUISTATE. Conquistate con forza ed impegno, fedeli ai propri ideali. Epoche per la quale si è combattuto contro l’oscurità, rompendo le barriere.
Per cosa combattiamo noi? con che diritto puntiamo i piedi, se l’ultima volta che siamo scesi in piazza è stato per utilizzare il localizzatore gps di Facebook?

Siamo una generazione di cover band, ben vestite e per niente credibili. Finti impegnati, finti filosofi, finti opinionisti, finti artisti, finti attivisti. Poi al momento giusto, ci chiudiamo a chiave in cameretta, perché di far fatica proprio no.

Non ho un lavoro? Fa niente, ho 36 anni e i miei genitori sono così contenti di avermi  ancora in casa!


Barnum

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