venerdì 23 maggio 2014

MITI E LEGGENDE: VERSO LE EUROPEE

In queste settimane abbiamo assistito alla campagna elettorale più demenziale e terrificante in oltre 60 anni di storia repubblicana.Fra insulti, slogan, commenti grotteschi, articoli patetici e show continuo, la proposta politica è stata relegata sullo sfondo, roba per addetti ai lavori. 
Se devo essere sincero, la cosa non mi stupisce affatto; in una società che promuove la demenza e l'idiozia come "valore" culturale (in fondo siamo nell'Età della Demenza...), la politica non può far altro che far da riflettore su questo bell'andazzo. 
Comunque, in modo sintetico, sfatiamo e analizziamo alcune questioni.

1) La Mafia aiuta!

Fino a ieri il crimine organizzato era considerato un male da combattere e la sua economia sporca un cancro da debellare. Ora invece grazie ai buffoni dell'Eurostat (http://goo.gl/dAlvzZ), i proventi criminali verranno inclusi nel calcolo del Pil...
Dopo lo sbigottimento durato 10 minuti, sorge un'inevitabile domanda: ma che dati usano, visto che è un modo sommerso e oscuro? Le stime molto approssimative fornite da certi centri studi? Oppure si fanno mandare i bilanci certificati dalla mafia?
In verità è solo l'ennesima gabola per alzare il Pil, facendo finta che tutto vada bene. Ma poi, come hanno fatto notare alcuni, sorge una'altra inquietante domanda: se includere la criminalità fa alzare il pil, vuol dire che combatterla si mina l'economia? Niente più lotte feroci alla mafia, se no diminuisce il prodotto interno lordo?
Siamo alla follia.



2) Euro Si, Euro no.

Da tempo va avanti il dibattito sulla moneta unica. Ad osservare la scena mainstream sembra che gli esperti siano tutti pro-euro, mentre i no-euro sono tutti trogloditi. In verità è in corso da anni un dibattito feroce a livello accademico che coinvolge centinaia di economisti. Da quelli che prefigurano apocalissi in caso di uscita dalla moneta unica, a quelli che vogliono riformare l'area euro (Krugman, Stiglitz, ecc), fino a quelli che vedono il paradiso nel ritorno alle monete nazionali (Bagnai, Evans-Pritchard, ecc). Tutti questi scenari proposti vanno presi con le pinze, dato che ci sono in gioco variabili enormi, e soprattutto in base al fatto che gli economisti non ci azzeccano quasi mai nelle loro previsioni. A conferma che la loro è una scienza triste... anzi tristissima.

3) Grecia, Spagna, Irlanda...

Mi è capitato di leggere su vari giornali la notizia che i suddetti tre paesi hanno invertito la rotta decadente e ora cresceranno meglio dell'Italia. I burocrati UE e i loro reggicalze annidati nei giornali hanno gridato al nuovo miracolo economico... Trovo questa cosa semplicemente aberrante e quasi folle. Ma userò un esempio semplice per chiarire il tutto: immaginate di aver vissuto per anni in una villa con piscina. Dopo una durissima crisi, vi siete ritrovati con una capanna senza tetto. Ora vi hanno messo il tetto... Ecco come sono la Spagna, la Grecia, ecc. 
Paesi che sono stati fatti a pezzi, con disoccupazione oltre il 25%, debiti alle stelle e tessuto industriale produttivo distrutto. Però ora crescono (forse) con "gioia". Siamo in mano a dei criminali... e pure idioti.



4) La doppia retorica

Una delle cose insopportabili di questi tempi è la doppia retorica - sbagliata - sulla UE. Da una parte troviamo quelli che addebitano all'europa tutti i mali dell'universo. Spesso sono furbetti politici che scaricano il barile verso il comune nemico esterno (tattica vecchia di 2000 anni: Sallustio docet) o ignoranti in materia. 
Dall'altra parte invece ci sono quelli che attribuiscono alle istituzioni UE la limpidezza salvifica contro il magna-magna del nostro paese. Di solito sono esterofili che non hanno mai fatto niente per questo paese, ma pensano di essere i soli giusti in una democrazia corrotta. Oppure è gente che non ha mai visto i paesi esteri e quindi si illude, raffigurandoseli come dei paradisi in terra. 
Questo è l'eterno inferiority complex italiano, che ci fa dipingere la nostra nazione come un ghetto a cielo aperto. Ed è anche una delle tante cause dei nostri gravi problemi e dell'incapacità di farci valere a livello internazionale.

5) Propaganda

Se i nostri politici sono quel che sono, i nostri media sono ancora peggio. Perchè se dietro i primi si intravede uno spregiudicato calcolo elettorale, dietro i secondi si vede il più bieco servilismo. Così, giusto per ridere o piangere, mi tocca commentare questi due articoli (ma ce ne sono a milioni):

a: Il primo articolo è di Gianni Riotta (http://goo.gl/9U4c7m) il quale se ne esce con le solite profezie apocalittiche sul ritorno alla guerra civile europea:

<< se la «Generazione Hobbes» prevarrà sulla «Generazione Erasmus», se i populisti prevarranno alle urne, è detto che lo spirito europeo declinerà. >>
<<Non erano forse intonati a «Avvenire» e «Giovinezza» gli inni totalitari di destra e sinistra un secolo or sono? Ma chi vota contro il futuro, prepara a se stesso, e a tutti noi, un futuro buio. >>

Il classico clichè di chi è abituato a stare a pranzo con i potenti di turno e quindi è inevitabilmente impegnato a difendere lo status quo: suo e dei suoi conti.



b: Il secondo invece è di un certo Alessandro de Angelis (http://goo.gl/RewGeF), il quale ci informa che:

<<Il Sistema - sì con la S maiuscola - ha scelto Grillo. Con l'obiettivo di sempre, quello di fermare il cambiamento. Anzi, diciamo le cose come stanno, con l'obiettivo di fottere il Pd.>>
<<Il grande alleato politico di Berlusconi, che si appresta a tornare in gioco alla grande. Il grande alleato mediatico di Vespa e della Casta televisiva. Pur di fottere il Pd e la sinistra la conservazione crea mostri.>>

Semplicemente sublime! Grazie a lui, ora sappiamo che il PD e Renzi sono l'anti-sistema. Cosa non si fa per un pò di stipendio e carriera.

6) Idiocracy

Di fronte allo spettacolo demenziale dato da questa campagna elettorale, ci si pone la più classica delle domande: perchè? Sono tanti i motivi, ma preferisco concentrarmi su quello dell'elettore. 
In poche parole siamo immersi in una società sempre più sovra-stimolata, nevrotica, con mille informazioni al minuto e idiozia a go go. Di fronte a tutto questo, la gente è sempre più distratta, passiva e con una soglia di attenzione in caduta libera. Appena parli di un argomento complesso, partono gli sbadigli e gli sguardi sullo smartphone. Questo spinge inevitabilmente i leader ad alzare l'asticella delle cazzate per farsi votare. In un ciclo peggiorativo senza fine. Ma tranquilli... quando gli smartphone smetteranno di funzionare, insieme ai social network, a internet e il resto della cianfrusaglia, ci saranno le comiche: quelle vere!

               Ecco un modo per far tornare alla ragione la gente!

Edward Green


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