È vero, le energie vitali di ciascuno scorrono spesso
indisturbate fregandosene dei vari limiti fisici e temporali.
Un modo per farle scorrere nella loro interezza è quello di
incanalarle nella danza, atto primario di manifestazione della vita in
movimento. Di pari passo con l’istinto la danza è uno dei pochi processi che
avvengono in maniera spontanea in ciascun essere umano, attraverso cui la
musica si trova, nel bene o nel male, a fare i conti. I The Academy ne esplorano
il significato e le dedicano addirittura un album, il loro album d’esordio, Meaning Of Dance (etichetta Lademoto Records).
È un’indagine approfondita, compiuta attraverso una musica
che sembra esplorare alla perfezione le sfaccettature del nostro animo,
catalogate in dieci tracce che esplorano una vasta gamma di sentimenti. Luci,
ombre, sfumature, toni grigi, umori variabili ed intercambiabili, lune storte,
alti e bassi.
I protagonisti di questa esplorazione emotiva sono Gianluca Calligaris alla voce, chitarra
e sintetizzatore Marco Seghene al
basso, Alessio Gambarrota alla
batteria e Vito Gelao alla chitarra
e ai synth. Quattro ragazzi di Trieste, già all'attivo con una buona dose di esperienza
nella scena underground. Sono una band musicalmente poliedrica e di questo
fanno il loro punto di forza. Hanno un suono che ricorda i Depeche Mode, i The
Killers e i The White Stripes ma che al tempo stesso si rigenera perché è una
musica che viene da dentro, quindi, per forza, originale.
La struttura dell’album mette sul piatto un’ eco di musica
dance, elettronica, scolpita su una
struttura new wave che agita, scuote, afferma e mette in evidenza i movimenti,
a volte violenti, di una potenza incontenibile. La più grande lezione dagli
anni ottanta. La voce, malinconica e struggente, è il suono efficace dei vari
volteggi emotivi, i veri protagonisti.
Il potere della danza, come ci insegnano le tribù indigene, è
un’arma a favore di un’eventuale liberazione, interiore oltre che esteriore, in
quanto catalizzatrice di energie in grado di elevare chi lo desidera.
Occidente
Nessun commento:
Posta un commento