mercoledì 6 agosto 2014

TAVOLA CALDA: Franco Battiato. 23 marzo 1945, Jonia oggi Riposto. Nasce un ascetico dissacratore






Sul fatto che abbia l’indole dello sperimentatore non c’è dubbio alcuno.

Ne hanno scritte di definizioni su di lui, gli hanno attribuito le più svariate etichette che lui ha prontamente, e con garbo, ridimensionato, perché il suo intento non è quello di accrescere il proprio ego attraverso la “vana gloria” degli elogi.

Franco Battiato ha come unica missione quella di evolversi e stupirsi di continuo, stupendo anche chi lo segue di volta in volta. L’animo con cui si predispone è quello di un antropologo che ha scelto l’arte come strumento di analisi e scuote le sensazioni dell’ascoltatore lasciandolo sorpreso ad ogni uscita con un tipo di sorpresa diverso in base all’esperienza di vita di ciascuno.  

La sorpresa è basata sul tipo di suono, su frasi che spesso diventano tatuaggi, aforismi o promemoria che vengono scritti sulle pagine dell’agenda della propria coscienza.
L’esperienza artistica di Battiato si è assunta il compito di sondare e descrivere le relazioni umane in ogni loro aspetto, dalle intime nevrosi alle scalate verso la trascendenza.

Nella biografia dell’artista catanese il pop diventa musica elettronica, il cinema opera lirica, i concerti meditazione e vice versa, rigenerando di continuo la scintilla esplosiva del circuito della creatività.


Occidente

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