giovedì 22 gennaio 2015

Tavola Calda: FINE BEFORE YOU CAME IN VERSIONE UNPLUGGED. IL CUORE VIBRA ANCHE IN ACUSTICO.



Tempesta di suoni, rombi elettrici trasferiti in chiave acustica ed eco incessante che risuona dentro e fuori dal palco.

I Fine Before You Came in versione unplugged entusiasmano.
Sulla scia del post-rock, hanno infatti riproposto un mix di brani dell’ep uscito nel 2014 Quassù c’è quasi tutto e alcuni brani degli album precedente in chiave acustica, con l’aiuto di un violinista. Da seduti.

Una scelta insolita per un gruppo solito furoreggiare in piedi in versione elettrica, ma azzeccata e il pubblico approva.

L’acustico trascina e le voci sostengono  l’impatto emotivo di pensieri quotidiani, trasformati in canzoni che descrivono giorni bruciati da un’atmosfera ristretta, soffocante, fredda in continua necessità di catarsi, che avviene attraverso la musica.
Canzone d’apertura: La Lista, brano dai suoni circolari contornato da un verso abrasivo che si imprime nelle orecchie questa volta dimmi cose che non vuoi / solo quelle che non vuoi / fai una lista delle cose che non vuoi.

Il concerto procede intenso, l’intima condivisione si lascia sfuggire l’energia vibrante del punk-rock elettrico ed elettrificato e le emozioni prendono vita come in un virtuale pogo sentimentale in cui il rimprovero si camuffa in considerazioni amare, a senso unico, proprio come recita il brano Natale.

E adesso che tutto sembra apposto/ manco io, manchi tu

Con lo spirito blues delle ballate il gruppo si espone apertamente mettendo in gioco la propria emotività, fondendo il passato con il presente in un plastico che ha l’effetto della dinamite.

I Fine Before You Came hanno fatto centro.


Occidente

foto di: Giovanni Garavaglia (copyright)

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