martedì 4 marzo 2014

INTERCEPTOR: APPROFONDIMENTO BELLICO

Non mi trovo d'accordo del tutto con le conclusioni del collega Green pubblicate ieri in merito alle vicende ucraine degli ultimi giorni. La situazione è tuttora in evoluzione e quindi attendiamo sviluppi. Purtuttavia un paio di puntini sulle i andrebbero messi. 
Sperabilmente gli occidentali dovrebbero aver preso coscienza del disastro perpetrato dagli Stati Uniti in decenni di interventi armati più o meno a caso nel globo. Restando agli eventi più recenti, non credo sia necessario spendere ulteriori parole su quanto avvenuto negli ultimi anni in Afghanistan, Iraq, nord Africa o il perdurare dei conflitti in medio oriente. Se però la politica internazionale è fatta di rapporti di forza, e ognuno dovrebbe in primis sperare (quantomeno per non scadere nel masochismo) che il proprio interesse non sia proprio affondato da interessi politici ed economici altrui (ad esempio finendo per spedire soldati a far da bersaglio come nei citati casi afghani e iraqeni) il caso ucraino tocca l'Italia e l'Europa in maniera diversa. Lo strapotere russo nell'est, e il conseguente controllo militare delle forniture di materie prime (gas e petrolio) non è per noi europei un bell'affare. E se per i russi lo è, non capisco perchè bisogna accettarlo supinamente. Se per una volta la voce grossa degli americani potrebbe darci una mano, mi sembrerebbe masochistico sperare che stiano zitti perchè "non sono affari loro". Ma la politica estera è un continuo impicciarsi degli affari altrui, e proprio la Crimea dovrebbe generare qualche ricordo in merito a noi italiani, ammesso e non concesso che qualcuno ancora ricordi la NOSTRA storia nazionale: quando Cavour spedì i soldati piemontesi in Crimea a metà '800 dubito che qualcuno di questi fosse particolarmente persuaso dalle istanze inglesi contro i russi, per usare un eufemismo. Eppure quelli erano i mezzi per far valere la ragion di stato.
In merito agli americani, varrebbe anche la pena di citare l'assurdo delle loro diatribe attuali interne (a riprova della cialtroneria eterna della politica): mentre Obama, a furia di sbattere il muso, fa lo stalker telefonico con Putin sperando di cavar qualcosa con la diplomazia, i repubblicani protestano vivamente per l'inattività americana (!) invocando loro l'azione (evidentemente la memoria corta ce l'hanno anche loro, specie se necessitano di riguadagnare consenso internamente) e con suprema ipocrisia si fa vivo in questo John McCain, che sinora pareva dotato di buon senso nelle cose militari, visto che ci è stato in mezzo non per interposta persona*. O tempora, o mores.
Finiamo con i grandi protagonisti della vicenda, l'amico Putin e compagnia, ansiosi di allargare il raggio d'azione della mafia di san pietroburgo dalle parti di Kiev**. Sarà per tutti i motivi citati sopra, sarà perchè Putin è simpatico, racconta barzellette che fanno sempre ridere i presenti, preoccupati della propria incolumità, sarà perchè ogni tanto tiene lontano dall'Italia Berlusconi, sarà perchè fa sparare ai giornalisti o perchè copre le nefandezze degli alti ufficiali dell'esercito in Cecenia (mentre i soldati semplici li manda al macello, ma quello è costume russo dai secoli dei secoli), sarà perchè sarà, fa sempre il cazzo che gli pare (altro eufemismo) senza pagar dazio. Schiera propri soldati in terra STRANIERA (chiedere all'alcolizzato Krusciov per dettagli), e l'Ucraina dovrebbe pure fargli i complimenti? E dai con la storia che lì son tutti russi. Fino al 1990 esisteva l'Unione Sovietica, e non è che le istanze separatiste fossero granchè ben viste (grande grande eufemismo). Che la gente comune "sia" russa o filorussa non vuol dire granchè: perchè 20 anni fa se ne sono voluti andare quando l'occasione c'è stata?
Al di là di questo, che certo meriterebbe approfondimento, perchè se certe nefandezze le fanno i russi dovremmo apprezzarle? Sempre soprusi sono, e quantomeno lo si potrà dire.
Quantomeno, visto che di pratico dubito si vedrà qualcosa (dato, questo sì, la terribile disparità sul piano militare e l'inesistenza diplomatica occidentale). A naso, l'orso russo si papperà la Crimea rimandando al futuro i suoi piani di annessione dell'Ucraina, fingendo anche così di essere addivenuto ad una transazione (...).
Per finire: accanto a questa riflessione, aggiungerei che il comandante in capo della marina ucraina, tale Denis Berezovskiy, che si è dichiarato dalla parte dei russi, dovrebbe essere passato per le armi, come è comune in tutto il mondo fare con i militari accusati di intelligenza col nemico, in tempo di guerra (tipo quando le truppe straniere sono alle porte di casa tua, stante attualmente le cose nel mondo per cui le dichiarazioni formali di guerra sono passate di moda).
E un'ultima nota di colore: non capisco proprio perchè si parli di possibile "guerra civile", tra ucraini pro-Russia e anti, visto che i primi non hanno assolutamente bisogno di combattere (e voglia?), con le forze armate amiche (!) lì a due passi. Del resto, oltre alla vodka e ai Kalashnikov, un immortale genere d'esportazione russo (nel senso che oggi i maestri siamo noi occidentali) è la disinformatjia: e si sa che il primo ingrediente è la guerra lessicale, ovvero prendere il controllo di come vengono chiamate le cose***.
Buona vita sudditi
Toe Cutter


* John McCain, in servizio nell'aviazione, venne abbattutto durante la guerra del Vietnam e catturato. I quali, sapendolo figlio di un importante
ufficiale delle forze armate USA, lo trattarono con tutti i riguardi sperando che rinnegasse la propria causa. Non lo fece. Allora.
** da cui l'appartenenza di questo articolo alla rubrica citata nel titolo
*** concetto introdotto verso il 1948 in un libro che non cito per non offendere l'intelligenza dei lettori: il messaggio sarà inequivocabile comunque ....

Nessun commento:

Posta un commento