giovedì 6 marzo 2014

TAVOLA CALDA: Amorte. Tra caduta e risalita, amore e dolore, ecco l’album d’esordio de ILVOCIFERO



Il furore che origina un lamento è la brace che consuma parte dell’esistenza. C’è anche da dire però che la rabbia ha diritto ad uscire perché, se incanalata bene, può aggiustare molte cose pur rimanendo una componente dell’energia distruttiva.

Un contrasto notevole. Le emozioni si confondono, specialmente quelle delle anime sensibili.

Il tentativo di indagare questa contraddizione è il frutto del lavoro di Walter Somà, (co-autore degli album Semper Biot e Odio i Vivi di Edda) e dell’amico Aldo Romano che con l’aiuto di Fabio Capalbo alla batteria e un’incursione degli amici Gionata Mirai, Dorina e Stefano Edda Rampoldi hanno dato vita al progetto IlVocifero con l’album Amorte (Etichetta Niegazowana).

Un prodotto apparentemente minimale che ha il sapore di una ballad con echi Jazz ma che conserva la potenza della trasgressione irridente del punk e l’autonomia intellettuale del cantautorato nostrano.

Le colonne portanti sono la caduta e la risalita di un’anima errante, che vaga, che parla per bocca di Aldo Romano, cantante proveniente dalla scena underground nella Torino degli anni ’90.

Le urla declamatorie sono ululati di poesia che vibra alla ricerca di una sublimazione del dolore.

È un disco intimo ma non intimistico che costeggia la morte, la osserva e le si avvicina ma contempla anche il suo contrario, un disco di opposti che celebra la contraddizione di un percorso fatto di ascese e cadute, di lucidità e di annebbiamenti.

La parola Amore, nell’etimologia a-mors,  contempla l’assenza di morte, per cui il mirino è puntato su entrambi i bersagli ed ecco il titolo: Amorte, crasi di “Amore” e “Morte”.

Album da esplorare con calma cercando di sentirne i sapori e gli odori.


Un’ esperienza catartica. 

Occidente

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