martedì 9 settembre 2014

Cinema VERO: Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba

Naturalmente a rigore questo film non dovrebbe essere trattato in questa rubrica, visto che è un celeberrimo film di Stanley Kubrick.
Ma ha ormai cinquanta anni e forse qualcuno si è distratto nel mentre. Inoltre, se fossi in dubbio, penserei che questo è forse uno dei migliori film di sempre che abbia mai visto, e quindi ogni riga ad esso dedicata non è sprecata.
Il film è ambientato nell'epoca contemporanea, rispetto a quando fu girato, ovvero a inizio anni '60. La guerra fredda è in pieno corso nonostante la mitica distensione di metà anni '50 (cioè dopo Stalin ... ma chiaramente dopo poco le tensioni ripresero come prima, anzi). Vivido nei ricordi degli
spettatori doveva essere la crisi dei missili a Cuba di un paio d'anni prima. Kubrick, ormai affermatosi all'epoca (soprattutto grazie ai lavori con Kirk Douglas, ma anche "in proprio") decide di prendere spunto da un romanzo da poco uscito per metterlo in scena.
Sceglie la forma della satira, che sino ad allora non aveva mai usato, e subito si dimostra un maestro anche in questo genere.
La vicenda trae spunto dalla decisione apparentemente improvvisa di un generale americano di dare ai bombardieri B52 sotto il suo comando, in volo di routine, ma perfettamente armati e displocati nei pressi di obbiettivi strategici (naturalmente tale pratica è storicamente comprovata-allora,
ma oggi? ci torno nel finale ...) l'ordine di attacco. Su uno di questi bombradieri si sposta la macchina da presa e quindi apprendiamo che il suo comandante, come reazione, decide di levarsi il casco da aviatore per infilarsi un cappello da cow-boy, prima di eseguire l'ordine (non so voi ma
per me già a questa scena il film è un capolavoro...). Di qui un lunga lunga serie di vicende prendono il via, culminando nel ruolo che avrà il dottor Stranamore del titolo nel gestire la crisi, ma soprattutto il post-crisi (e qui mi fermo con la narrazione, perchè se qualcuno non lo ha visto, è giusto che lo scopra da solo).

Dopo molti anni dalla prima visione e dopo averlo rivisto innumerevoli volte, la prima cosa che penso rigurdandolo (forse vi sorprenderò) è quanto questo film sia divertente. Onestamente, di Kubrick è spesso più facile ricordare il dramma futuristico di 2001, la crudele società di Arancia
Meccanica o semmai il militarismo folle di Full Metal Jacket, per fare degli esempi (mi scuso per queste definizioni troppo semplicistiche, usate per necessità).
Invece lo humour de "Il dottor Stranamore" è genuinamente britannico, non banale, e ovviamente nerissimo. Lo spettatore resta sospeso tra paradossi, macchiette, e il terribile dubbio che, per quanto assurda, la vicenda narrata NON è assolutamente inverosimile. E viene così portato fino al finale,
in un crescendo, fino all'apparizione del dottore del titolo, con l'esposizione delle sue teorie, che potremmo definire bizzarre (ma bizzarre come è bizzarro il film, assurdo ma (non ce ne si fa una ragione) non davvero insensato). E' dopo il finale che ci si rende conto pienamente della storia narrata, il buonumore si spegne, e resta la vera storia del film, un incastro perfetto di circostanze, storicamente verificate (tant'è vero che le prime immagini del film dichiarano che in realtà le procedure dell'aviazione USA sono più complesse di quanto narrato, rendendo impossibili in pratica i
fatti ... ooook va bene) e inquietanti nella maniera più profonda. Va da sè che il tutto sta in piedi solo grazie a un fondamentale ingrediente della modernità: la bomba atomica, o meglio il suo uso effettivo in guerra. Uso, sino ad oggi, unico, nell'agosto di poco meno di 70 anni fa, per piegare il Giappone
(e spaventare la Russia). Ma, e forse è questo il messaggio del film, clamorosamente non capito dagli uomini. O forse troppo capito. O forse ...  allo spettatore, credo, il compito, se ne ha voglia, di farci la sua riflessione.

E' difficile condensare quindi qui un giudizio. Questo è Kubrick, ed è perfettamente legittimo che non piaccia (ma ciò quantomeno mi incuriosirebbe). Quantomeno però, andrebbe visto da tutti. DAVVERO. Mi pare sufficiente. Aggiungo però qualche nota storica aggiuntiva.

Valida oggi nel 2014 più ancora di 50 anni fa. Infatti, dopo che il "deterrente nucleare" (!) è stato protagonista della geopolitica mondiale dalla fine della seconda guerra mondiale fino al crollo del muro di Berlino, questo è misteriosamente uscito dalle cronache o meglio dal vocabolario utilizzato; la  nozione di armi nucleari è legata poi al bislacco concetto della malvagità di alcuni governi o enti, tipicamente terroristici, che sarebbero gli unici, per l'appunto, malvagi abbastanza da farne uso qualora improbabilmente ci mettessero le mani sopra. EHM. Preferisco non esprimere il mio giudizio su certe semplicistiche cronache (?) contemporanee. Enunciamo qualche fatto.
1. Usa e URSS(poi Russia) hanno FINTO di smantellare il loro arsenale atomico dopo la fine (quella giornalistica, nell'89) della guerra fredda. Ma tutti sanno che non è vero.
2. Nel frattempo i cinesi hanno le loro bombe.
3. Nel frattempo gli israeliani hanno le loro bombe.
4. Nel frattempo Indiani e Pakistani hanno le loro bombe e per non sbagliarsi sono in guerra davvero (di attrito, ma sono in guerra). E i pakistani hanno nel loro territorio le loro brave frange estremistiche. Parecchio attive.
5. In questi anni le cronache sembrano raccontare che gli unici stronzi a volersi costruire le atomiche per usarle sono gli iraniani, non dico che non è vero, dico solo che al momento non è sicuro, e comunque (per ora) bombe non ne hanno.
6. Comunque ho citato diversi paesi nei punti da uno a quattro e i più astuti tra voi avranno notato che non sono esattamente tutti amici tra di loro.
7. Sorvolo per carità di patria sulle dichiarazioni di Putin durante la recente crisi ucraina.
8. Ora ripensate, quando nelle classiche "definizioni di base del cinema", vicino a questo film trovate "Film sulla guerra fredda", Fatto? Ottimo.
9. Ah dimenticavo. Tante volte nella storia gli stati si sono armati. Non so quante volte, ma pochine, a naso, poi non sia finita che le armi stesse le abbiano usate.

Fine. Ciò detto chiudo, non potendo far altro che augurare 50 anni a questo capolavoro. Buon 50esimo, Dottor  Stranamore!

ToeCutter


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