Intervista all’ Ordine Naturale Delle Cose
Partiamo da un presupposto: non sempre quello che ci passa
per la testa può essere facilmente espresso. E’ risaputo, infatti, che i
pensieri non seguono una logica ma si accavallano in continuazione. La
letteratura tenta di esorcizzare questa tendenza usando la tecnica del flusso
di coscienza, che si rivela un’impresa molto complessa.
Bisognerebbe lasciare
scorrere i pensieri nel loro ordine naturale, sicuri del fatto che
raggiungeranno presto una consistenza perché lasciati liberi di andare.
C’è un gruppo di Parma, L’Ordine Naturale Delle Cose, che tenta
di mettere in atto questo processo attraverso un ep omonimo che riconduce ad un
progetto di fusione del noise rock con lo spoken word.
A loro la parola!
L’Ordine Naturale Delle
Cose sembra il titolo di un saggio di filosofia. A cosa è dovuta la scelta di
questo nome?
Nessun legame con la filosofia, il nome ci piaceva e in più
descrive il nostro modo di affrontare/ scrivere i pezzi. Partendo da un’idea li
lasciamo liberi di evolversi senza volerli inserire all’interno di un genere.
Con il vostro progetto
volete comunicare un messaggio, un’emozione?
Crediamo che qualunque brano comunichi qualcosa a chi lo
ascolta poi, se questo qualcosa, coincide con la nostra idea del pezzo tanto
meglio. Non ci sentiamo però portatori di messaggi universali.
Che cosa vi ha spinto
ha formare questo gruppo? Da che background provenite?
Suonavamo assieme in un altro progetto che però non ci
convinceva molto (anche se da subito ci siamo trovati molto bene a suonare
assieme). È stato l’ordine naturale delle cose a portare a un cambio di
formazione e a quel che siamo ora. Per quanto riguarda la formazione dei
singoli si può dire che abbiamo tutti formazioni diverse ma tutti ci ritroviamo
nella musica che facciamo assieme.
Avete dei musicisti di
riferimento? Ha senso collocarsi ancora in un genere musicale?
Non crediamo abbia senso collocarsi in un genere musicale,
detto molto sinceramente troviamo molto limitante il doversi sentire parte di
un genere musicale! Non ci poniamo limiti al momento, anche perché ci piace
sperimentare, ovviamente l’importante è che i pezzi ci convincano.
Cosa vi ispira nella
scrittura dei testi?
I nostri testi nascono da tutto ciò che ci accade nell’arco
della giornata, dalla lettura di un libro fino ai fatti quotidiani o qualsiasi
altra cosa, detto ciò non per forza devono essere storie o fatti accaduti
realmente.
L’arte serve per
superare le proprie angosce o, al contrario, si serve di queste per vivere e
per creare?
Dite la verità: questa domanda ve l’ha suggerita Marzullo?!
Quello che possiamo dire noi nel nostro piccolo è che arte e questi stati
d’animo s’influenzano a vicenda. C’è chi se ne serve per superare le angosce,
c’è chi crea attraverso queste. Rimane
che se togliamo uno dei due elementi tutto si trasforma in qualcosa di più
freddo.
Ispirandomi alla
canzone In punta di piedi contenuta
nell’ep, vi chiedo quali siano i vostri desideri.
Per il momento il nostro desiderio più grande è senz’altro
quello di poter suonare (che è la cosa che più di tutte ci fa stare bene) e
portare in più posti possibili la nostra musica.
Qual è il sentimento
con cui vivete questa vostra esperienza musicale? Predomina l’ansia,
l’entusiasmo o un misto di entrambi?
Siamo molto
felici del nostro progetto quindi direi che domina l’entusiasmo, considerando
la velocità con cui siamo arrivati alla realizzazione di questo EP per il
momento ci sentiamo abbastanza soddisfatti.
Si dice che una canzone
non può cambiare il mondo ma almeno può cambiare una persona. Voi cosa ne pensate?
Pensiamo sia molto difficile che addirittura possa cambiare
le persone. Sicuramente può cambiare la giornata e l’umore di una persona.
Crediamo che non sia comunque una cosa da poco, non sarebbe male arrivare a
questo con la nostra musica!
Dopo questo Ep c’è qualcos’altro in cantiere?
In questo momento vogliamo portare in giro il nostro EP il
più possibile ma al tempo stesso stiamo lavorando su nuovi pezzi che più avanti
(per il momento non sappiamo quando) saranno presenti su un nostro nuovo
lavoro!
Occidente
Nessun commento:
Posta un commento